Nel Roero la più famosa è Micilina, condannata al rogo

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La “masca” più nota del Roero è certamente Micilina.
Nata a Barolo verso la metà del ’500, si trasferì a Pocapaglia dopo aver sposato un contadino del luogo.
Il suo aspetto era tutt’altro che piacevole: piccola, deforme, strabica, con un grosso naso aquilino, pochi denti e radi capelli che facevano da cornice a un viso rugoso. In una parola, una strega!
Aveva la capacità di sparire e di non farsi trovare, oltre al potere di operare sortilegi.
Si narra che dopo aver toccato la schiena a una bambina a quest’ultima sia cresciuta una gobba. Anche un ragazzo fu vittima di Micilina: mentre scappava, spaventato dopo averla incontrata, il giovane cadde. Quando si rialzò aveva i piedi rivolti all’indietro!
All’eco di questi e altri fatti, il Tribunale di Savigliano inviò a Pocapaglia un inquisitore. Costui decretò che Micilina era una “masca” e la condannò al rogo.
Il luogo dove venne arsa viva è oggi noto come “Bric dla masca” e dove è possibile vedere alcune macchie scure, dovute alla presenza di ferro ossidato nel terreno, ma che la leggenda dice che siano dovute al sangue di Micilina.

Articolo a cura di Elio Stona