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L’opinione di Chiara Ferragni

«La scelta di dare ai figli solo il nome della famiglia del padre deriva da un sistema patriarcale che non mi piace: la mia bambina avrà due cognomi»

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IL FATTO
In Italia ai nuovi nati viene automaticamente assegnato il cognome paterno: ma è giusto che sia ancora così? l’“influencer” riapre
il dibattito

«Patriarcale la scelta di dare ai figli solo il cognome del padre», così sentenziò Chiara Ferragni via In­sta­gram. Abbastanza per riaprire un dibattito che negli anni ha spesso alzato i toni ma che non è mai arrivato a una conclusione. La più famosa e influente delle “influencer” è in attesa di una bimba e ha annunciato che quando nascerà avrà il doppio cognome così come accaduto per Leone, il fratellino, che porta anche il cognome del papà, ovvero Lucia. Per chi non lo sapesse, il signor Ferragni non è altri che Fedez, professione “rapper”, al secolo Fede­ri­co Leonardo Lucia. Il bimbo nato dall’unione tra due dei personaggi più popolari in assoluto sui canali “social” si chiama dunque Leone Lu­cia Ferragni, oppure Leone Ferragni Lucia, come preferite. Porta comunque (scritto all’anagrafe) il cognome di mamma e quello di papà. Quest’ultimo, va detto, ha già provocato diversi malintesi. In molti hanno creduto che Lucia fosse il secondo nome, e non il cognome, di Leone. Tanto che la coppia ha dovuto fare una precisazione via “social”.
A proposito, il nome della bambina è ancora “top secret”. Era circolata voce che il nome scelto sarebbe stato Rachele, ma ancora una volta è arrivata la smentita direttamente dalla fonte: «Rachele è il nome della bambola di Leo, non della sorellina e non po­tremmo mai rubarglielo». Sulla scelta del doppio co­gnome però non si transige: «Alla bimba metterò en­trambi i cognomi, perché sono importanti allo stesso modo e dare solo il cognome del padre deriva da un sistema patriarcale con cui non mi trovo d’accordo», ha detto Chiara.
In Italia una sentenza della Corte Costituzionale, nel 2016, ha stabilito formalmente che la regola di attribuire solo il cognome paterno «pregiudica la formazione della personalità del minore, il quale invece deve conoscere e confrontarsi con le origini di entrambi i genitori». Attual­mente, però, resta automatica l’assegnazione del co­gnome paterno, considerata incostituzionale dalla Consulta. Manca quindi un intervento dei legislatori per mettere le cose a posto. Il problema è ancora una volta legato all’emancipazione femminile che passa anche da dettagli come questo: una donna che mette al mondo più di un figlio, non può assegnare il proprio cognome. Sempre che ci tenga. Ma al momento questa è la realtà. L’intervento di Chiara Fer­ragni avrà sicuramente acceso una volta di più i riflettori sulla questione. Nel resto d’Europa la situazione è diversa: la donna, se vuole, può dare il proprio cognome ai figli. In Italia si dovrà cambiare il Codice Civile, sarà sufficiente aggiungere un comma alla norma per prevedere che i figli debbano avere il cognome di entrambi i genitori.

BaNNER
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