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Elena Mirò naturale forma della bellezza

Pink look o abiti dal taglio asciutto in guipure nero si sovrappongono a gonne a matita e a piccoli o maxi cardigan a coste

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Per la stagione autunno-inverno 2021 Ele­­na Mirò annuncia il lancio di una “capsule collection” firmata dal designer Alessandro Dell’Acqua, un passaggio importante che rinforza a pieno titolo il posizionamento del brand del Gruppo Miroglio nel mondo del prêt-à-porter.
Presentata in occasione di Milano Moda Donna, ha consegnato anche il ritorno di Elena Mirò nel calendario ufficiale della Milan Fashion Week.
Il nuovo “concept” va oltre i “cliché” e contro gli stereotipi. Per comporre una narrazione dei canoni di una fisicità naturale che racconta la femminilità a partire dal punto vita e dal décolleté. Una moda insomma che rinnova il proprio linguaggio per raccontare le donne in quanto tali e non in quanto espressione di preconcetti. Nessuna caratterizzazione di misure e di dimensioni, nessun condizionamento della forma: ecco perché la silhouette e le proporzioni disegnano una figura che rispetta l’andamento libero e naturalmente curvilineo del corpo femminile.
«Ho lavorato rispettando un concetto che va oltre quello dell’inclusività», ha ribadito Ales­san­dro Dell’Acqua, fondatore e direttore creativo di N°21.
«Realizzare una collezione di moda che preveda un’ampia estensione di taglie potrebbe sfociare in un manierismo che non ha un vero significato di inclusione ma semplicemente dare una motivazione commerciale al politicamente corretto. Invece, ho voluto andare oltre e ho pensato di costruire abiti desiderabili senza lasciarmi condizionare dalle regole legate alle taglie, a nessuna taglia. Mi sono applicato a trasformare tecnologicamente i tessuti per aumentarne il comfort, anche quando sono pesanti come il tweed, e ho allontanato qualsiasi soluzione facile che potesse dare la sensazione di avvolgere le donne in una forma a sacco. Ho accettato questa sfida perché sono convinto che si possa lavorare su questo tema senza cadere nel cliché della moda curvy».
Da pochi giorni svelata la collezione. Nella sua voluta versatilità, la “Capsule Collection” Ales­sandro Dell’Acqua X Elena Mirò allinea soluzioni variabili: abiti e gonne composti con tecnica “boiserie” in pizzo e organza con pannelli alternati in nero e in beige che creano un effetto architettonico; giacche, gonne e cappotti nel “tweed” grigio spinato tipico della sartoria maschile; abiti sottoveste in maglia e soprabiti che mimano maxi cardigan a coste; “pink look” in varie tonalità composti da cappotti in double abbinati a gonne a matita e a piccoli cardigan; abiti dal taglio asciutto in un guipure nero che si sovrappone drammaticamente a un “fourreau” color nudo; miniabiti in crêpe con il collo alto chiuso da un fiocco che scende sulle spalle; abiti in lana con doppia scollatura a “V” che si colorano di un rosso improvviso. Le forme e i volumi sono quelli di un’anatomia ergonomica sottolineati da cinture strette in vita in una silhouette innalzata su pump a punta in nero, grigio o crema.
La fisicità e la personalità della donna che immagina questa Capsule Collection è interpretata da Lara Stone. La supermodel e attrice olandese, emblema di una grande stagione della moda internazionale, torna sulle pagine patinate ripresa dall’obiettivo di Mert & Marcus, la coppia di fotografi che ha condizionato l’immagine glamour degli ultimi due decenni, in una campagna che riflette la naturalezza delle attitudini e dei comportamenti di quelle donne a cui la contemporaneità ha ridato la consapevolezza della propria personalità e della propria immagine. Oltre a riconoscere la legittimità del diritto reclamato di essere sé stesse come loro vogliono e non come viene loro richiesto.

BaNNER
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