“Chiese a porte aperte” anche a Castagnito

Un progetto sperimentale per visitare autonomamente i beni culturali ecclesiastici di Piemonte e Valle d’Aosta

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Un gioiello architettonico per l’intera Sinistra Tanaro, a molti ancora misconosciuto: ma anche un posto di quelli che, quando ne vieni a conoscenza o passi da quelle parti, ti viene da dire “mi piacerebbe, visitarlo, una volta”. Spesso, la voglia di conoscere meglio la confraternita del Santo Spirito di Castagnito ha cozzato proprio con quel tipo di quotidianità frettolosa che passa oltre, urgente, e che ogni tanto, macina e mastica quelle cose che dovrebbero avere l’importanza dell’approfondimento. Ma ora, per un Roero che sta assumendo più consapevolezza di sé, le cose stanno cambiando, “aprendosi”, fisicamente in questo caso, e permettendo di ritrovare quei dettagli che fanno la differenza nella parola “conoscenza”. E che in definitiva, come recitava una vecchia pubblicità di caramelle, non bastano, ma aiutano a vivere un po’ meglio.
Così la cultura ingenera. È il caso della bella chiesa che sorge sulla sommità di Castagnito e fu edificata tra il 1708 ed il 1719 su disegno del castagnitese Giovanni Carelli, per volere dei confratelli che si impegnarono nella realizzazione dell’edificio religioso. Di fianco alla chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, e a brevissima distanza dal Castel Verde, un bellissimo punto panoramico a 360 gradi su tutta la corona di colline che spaziano tra il Roero delle Rocche e l’Astigiano, si ritrova un percorso che è fatto di pozzi, mulini, carceri antiche (con il portale neogotico che il Comune sta andando a recuperare in questi anni). Un insieme di bellezze che si fonde nei percorsi dedicati legati al Roero Bike Tour e al Sentiero dei Frescanti.
Progetti su progetti che pongono la confraternita come nuovo passo del piano “Chiese a porte aperte” e dell’omonima app gratuita che permette l’apertura e la narrazione automatizzata di questo bene di pregio, grazie ad un sistema ideato dalla Consulta Bce Piemonte e Valle d’Aosta, con il supporto del Comune, del Museo Diocesano Diffuso, della Diocesi e delle Parrocchie coinvolte e finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Torino.
“Chiese a porte aperte” è un progetto sperimentale per aprire e visitare autonomamente i beni culturali ecclesiastici del Piemonte e della Valle d’Aosta con l’ausilio delle nuove tecnologie; mentre l’app gestisce molteplici operazioni: dalla prenotazione della visita all’apertura automatizzata della porta. Una volta effettuato l’accesso tramite codice Qr, si viene guidati alla scoperta del bene al suo interno attraverso un’installazione multimediale costituita da una narrazione storica, artistica e devozionale accompagnata da un sistema di luci mobili e di microproiettori.
L’ingresso della “Confraria Sancti Spiritus” castagnitese, in questo circuito, è la novità del momento; secondo punto in ordine di tempo della mappa regionale, nel Roero, dopo la chiesa di San Bernardino di Monteu e il complesso pittorico francescano di Santa Vittoria d’Alba. La famiglia si allarga: il che è bello e istruttivo.