“Sci in lockdown, i lavoratori e le lavoratrici della montagna vanno tutelati”

Nota stampa congiunta delle Segreterie provinciali CGIL-CIL-UIL

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Riceviamo e pubblichiamo

La decisione del Governo di prolungare la chiusura degli impianti sciistici ha messo in grande crisi una parte importante del comparto turistico delle vallate cuneesi.

Certo le imprese stanno subendo danni enormi e chiedono ristori immediati e adeguati, ma soprattutto non dobbiamo dimenticare i lavoratori e lavoratrici stagionali che sono rimasti senza occupazione, senza reddito e privi di ammortizzatori sociali. In provincia di Cuneo gli addetti agli impianti di risalita e quelli impiegati nell’indotto turistico, compresi gli stagionali, sono circa un migliaio di persone.

Sono lavoratori che devono essere tutelati al pari delle imprese, soprattutto chi non è stato ricollocato dopo la stagione estiva e si trova con l’unico strumento di garanzia, la Naspi, agli sgoccioli. È inoltre necessario un prolungamento del FIS, fondo integrazione salariale, per i lavoratori che non sono stati licenziati grazie al blocco dei licenziamenti.

Il Governo deve agire urgentemente e la Regione Piemonte, oltre a portare la doverosa solidarietà ai lavoratori del settore, deve fare la sua parte mettendo risorse proprie.

Le Segreterie provinciali CGIL-CIL-UIL