Razza Piemontese, Coldiretti Cuneo: allevatori perdono 600 euro a capo

In ginocchio uno dei comparti di punta della zootecnia Made in Cuneo

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Spazio al sostegno della carne piemontese nei fondi del Recovery Plan e del biennio 2021-2022 del PSR. È quanto chiede Coldiretti alla Regione per dare futuro ad oltre 3.000 famiglie di allevatori cuneesi che ora stanno perdendo fino a 600 euro a capo bovino e che tengono alta la tradizione di una razza conosciuta in tutto il mondo come la Piemontese.

“Chiediamo alla Regione un impegno concreto affinché sostenga questa linea e preveda fondi diretti alle imprese, come è già accaduto in passato con altre emergenze” ha evidenziato Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo, nell’incontro avuto con il Presidente della Regione Alberto Cirio.

In Provincia di Cuneo la filiera bovina, e in particolare quella della razza Piemontese, fiore all’occhiello della produzione locale, conta più di 3.000 aziende e 330.000 capi. La Piemontese, con 220.000 capi allevati nella Granda su un totale di 315.000 e un fatturato che arriva a 500 milioni di euro, rappresenta la principale razza da carne, oltre ad essere la prima razza autoctona a livello nazionale per numero di capi allevati, raggiungendo il 50% del patrimonio delle razze autoctone italiane da carne. Sono 100.000 i capi che annualmente vengono macellati di cui 65.000 vitelloni.

“Siamo alla ricerca di accordi di filiera – aggiunge il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu – che possano dare traiettorie di futuro al comparto, anche dopo le difficoltà legate alla pandemia, cambiando le impostazioni della commercializzazione, e alle imprese che, oltretutto, sono in gran parte condotte da giovani che hanno colto proprio nell’allevamento e nell’agricoltura importanti opportunità di lavoro”.

c.s.