Casa di riposo “Ospedale di Cherasco”: la lettera dei sindaci di Cherasco e Narzole sulla scelta di affittare il ramo cucina

Riceviamo e pubblichiamo

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L’Ospedale di Cherasco, gloriosa istituzione cheraschese fondata molti secoli fa per venire incontro alle esigenze assistenziali della nostra Città, è stata voluta in un’epoca molto diversa dalla nostra, tuttavia si è trattato di un’iniziativa lungimirante che ha saputo adattarsi alle esigenze dei tempi e per tale motivo ha superato non solo il trascorrere dei secoli, ma sapendo rinnovarsi costantemente è diventata oggi quella straordinaria struttura che è orgoglio della nostra Città e punto di riferimento di tutto il nostro territorio,
superando ampiamente i confini cheraschesi.

Dal punto di vista gestionale la struttura è autonoma dalle Amministrazioni Comunali di Cherasco e Narzole e il compito che gli statuti riservano a queste è di nominare 5 componenti del Consiglio di Amministrazione (3 Cherasco e 2 Narzole), mentre gli altri 2 componenti sono di diritto i parroci di San Pietro in Cherasco e di Narzole.

Nell’ambito di un rinnovo ed efficientamento dell’operatività della struttura, il CdA ha deciso di affidare il servizio della cucina ad un operatore esterno specializzato, realtà di comprovata esperienza e affidabilità nel settore della ristorazione collettiva (e non solo) ed operante con primarie aziende, residenze sanitarie (come la nostra) e mense scolastiche.

Quando le Amministrazioni hanno appreso di questa intenzione, hanno richiesto al CdA deII’OspedaIe di muoversi, oltre che nella direzione della ricerca di un partner di assoluta affidabilità, come ci è stato assicurato, anche nella totale e assoluta salvaguardia dei posti di lavoro. A tal fine si è raccomandato insieme che i dipendenti deII’Ospedale:

– mantenessero integralmente il loro ruolo;
– fosse loro conservato il livello retributivo maturato;
– fosse assicurata la loro mansione.

A fronte di queste assicurazioni sulla tutela delle risorse umane coinvolte e delle migliorie offerte da un servizio garantito da una struttura meglio organizzata (e di conseguenza più efficiente) e valorizzando gli attuali dipendenti e le Ioro esperienze di lavoro non abbiamo individuato elementi per impedirne l’evoluzione prevista.

Non solo, sono state date assicurazioni che gli ospiti del nostro ospedale avranno un servizio ancora migliore di quello attuale, per l’esperienza del gruppo a cui si intende affidare il servizio di cucina. Altresì è contrattualmente previsto che, come ora, i pasti verranno preparati all’interno della struttura con prodotti in gran parte freschi e a chilometro zero.

Il benessere dei nostri anziani affidati alla casa di riposo deve rappresentare l’obiettivo primario dell’agire di tutti.

Date queste premesse e le garanzie per il personale interessato, riteniamo di non impedire questa evoluzione, nella convinzione che opporsi al rinnovamento produrrebbe ritardi nell’adozione di quell’efficientamento di cui necessita Ia struttura.

Ci fa molto piacere aver ricevuto una lettera firmata ad oggi da oltre 50 dipendenti della struttura, i quali ringraziano il Comune di Cherasco per il simbolico premio assegnato loro “Cheraschese dell’Anno 2020” ed esprimono rammarico per la scelta dei colleghi di volerlo restituire in segno di protesta.

Ogni cambiamento comporta legittimi timori, noi tuttavia possiamo assicurare che i dipendenti toccati da questo rinnovo non saranno dimenticati e che ogni loro richiesta futura troverà sempre ascolto. Per questo chiediamo loro un gesto di fiducia verso la novità. Essi non saranno lasciati in balia di loro stessi: strumenti contrattuali, oltre alle dovute tutele sindacali, sono predisposti per salvaguardare le loro persone e le loro
posizioni professionali.

Il sindaco di Cherasco, Carlo Davico

Il sindaco di Narzole, Paola Sguazzini