Il primo trimestre del 2021 secondo gli imprenditori della “Provincia Granda”

L’indagine congiunturale del Centro studi dell'associazione cuneese sarà presentata lunedì 1° febbraio

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Per lunedì 1° febbraio, alle 12, Confindustria Cuneo organizza la conferenza stampa in videoconferenza durante la quale saranno illustrati i risultati dell’indagine congiunturale previsionale riguardante il primo trimestre 2021, a cui hanno risposto oltre trecento imprese.

Relazioneranno il presidente e il direttore dell’associazione, Mauro Gola e Giuliana Cirio, ed Elena Angaramo, responsabile del Centro studi di Confindustria Cuneo.

Se a livello regionale l’indagine congiunturale trimestrale, realizzata a dicembre dalle territoriali piemontesi del Sistema Confindustria, ha confermato il clima di grande incertezza e di cautela in cui operano le imprese, anche nella Granda emerge un certo pessimismo, del resto prevedibile a seguito della prosecuzione dell’epidemia.

Tuttavia, rispetto a tre mesi fa, fra le aziende associate della Granda quasi tutti gli indicatori di previsione e a consuntivo recuperano qualche punto percentuale, grazie alle attese dell’industria manifatturiera.

Resta comunque sensibile lo scostamento tra manifattura e servizi, con questi ultimi contraddistinti da una maggiore sfiducia rispetto a settembre, quando avevano evidenziato un forte recupero in rapporto ai due trimestri precedenti.

Sarà interessante, quindi, verificare numeri alla mano quale sia il sentiment attuale degli imprenditori della Granda. Alla presentazione dei risultati dell’indagine congiunturale sarà abbinato un focus dal titolo: “Indebitamento e pandemia: un binomio rischioso”.

Nel 2020 il credito bancario alle imprese nel nostro Paese ha registrato un balzo (+7,4% annuo a ottobre), spinto dai prestiti emergenziali con garanzie pubbliche, arrivati a circa 150 miliardi di euro. Ciò è servito per arginare la crisi di liquidità causata dal crollo dei fatturati dovuto al lockdown e alle altre misure restrittive rese necessarie dalla pandemia. Ma in molti casi questo ha accresciuto troppo il peso del debito, misurato in anni di cash flow generato dalle imprese.

Parliamo di una situazione nazionale generalizzata che non può non coinvolgere anche la provincia di Cuneo, benché in essa, a livello complessivo, si riscontri una reattività significativa che la mette in evidenza rispetto al resto della nostra regione.

L’appuntamento promosso da Confindustria Cuneo per il primo febbraio consentirà di approfondire e di commentare la situazione partendo dall’osservatorio privilegiato costituito dalla vasta base imprenditoriale che ha risposto all’indagine condotta dal Centro studi.

c.s.