Si celebra il Giorno della Memoria

Tramite dirette “streaming”, “podcast” e musica il Polo del ’900 affronterà il tema dell’Olocausto usando molteplici linguaggi

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Il Giorno della Memoria si svolgerà anche quest’anno con un fitto programma di iniziative realizzato dal Polo del ’900 di To­rino e dai suoi enti partner per mantenere viva la memoria delle vittime dell’Olocausto. Un impegno in ricordo delle tan­te vittime del nazismo, lo sterminio degli ebrei, le leggi razziali del 1938 reso possibile grazie al sostegno del Co­mitato Resistenza e Co­sti­tuzione del Consiglio regionale e il patrocinio della Comunità Ebraica di Torino.
Altre iniziative sono previste sui territori delle province piemontesi a cura degli Istituti storici della Resistenza e della Storia Contemporanea. Tra queste si segnala il progetto che vede impegnati tutti gli Istituti Storici piemontesi, unitamente all’Archivio nazionale cinematografico della Resistenza, nella realizzazione di un video intitolato “Le deportazioni dal Piemonte” (1943-1945).
Un’idea per restituire ai cittadini la dimensione regionale della deportazione, valorizzando le fonti di memoria e quelle storiche presenti nei diversi archivi degli Istituti e delle amministrazioni locali, tenuto conto che tra il 1943 e il 1945 il Piemonte fu teatro di numerose deportazioni, così da diventare la seconda regione italiana per numero di deportati per ragioni razziali.
Il programma di iniziative realizzate dal Polo del ’900 per il Giorno della Memoria 2021 dovrà ancora confrontarsi con l’emergenza sanitaria in corso. Per questa ragione, gli appuntamenti saranno online, da seguire sui canali web del Polo del ‘900 e degli enti partecipanti.
Il programma andrà avanti fino a domenica 7 febbraio con dirette streaming, podcast, musica, proiezioni e reading che affronteranno il tema della memoria con molteplici linguaggi, proponendosi a un pubblico variegato.
Particolare attenzione è data alle nuove generazioni e al mondo della scuola, per cui sono stati elaborati contenuti “ad hoc” vista l’impossibilità, come ogni anno, di accogliere gli studenti fisicamente al Polo e in visita all’allestimento permanente del Museo Diffuso della Resistenza.
Come spiega Sergio Soave, presidente del Polo del ‘900: «Il giorno della memoria che da una ventina d’anni sta caratterizzando il nostro calendario civile, è già ridotto a stanco rituale? Il rischio c’è e noi dobbiamo esserne consapevoli. Le iniziative di quest’anno cui, come Polo del ‘900, siamo onorati di partecipare, hanno tentato quindi una sintesi tra tradizione e innovazione, alla luce anche delle restrizioni in corso per cui abbiamo dovuto affidarci molto al web. Come si vede dal programma, raggiungere i giovani è stata una priorità, proponendo contemporaneamente sia iniziative sperimentate e consolidate come quelle sulle pietre di inciampo, sia innovazioni di grande respiro come quella: “Adotta un negazionista” che, nell’epoca dei social media e della cultura del tweet, reintroduce il metodo del dialogo interpersonale paziente, ostinato e problematico su un tema molto attuale».
«Un giorno della memoria diverso che non permetterà di incontrarsi dal vivo», afferma Alessandro Bollo, direttore del Polo del ‘900, ma alla luce dell’esperienza maturata nel corso del 2020, il Polo del ‘900 ha elaborato una programmazione di qualità che sfrutta le opportunità del digitale per permettere, da un lato la partecipazione da remoto alle iniziative attraverso il sistema delle dirette streaming, dall’altro la fruizione nel tempo di contenuti digitali, raggiungendo anche coloro che non essendo di Torino non avrebbero potuto far visita al Polo. Inoltre, abbiamo prestato molta attenzione ai linguaggi che vanno dal podcast alla musica, dal dibattito al cinema, coinvolgendo in particolare studenti e insegnanti, in questo momento delicato di scuola senza la scuola».