Oltre 20 milioni del DL Ristori in Piemonte per il comparto “Neve e turismo montano”: “Bene ma non bastano”

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La Regione Piemonte ha destinato oltre 20 milioni di euro di contributi a fondo perduto al comparto “Neve e turismo montano”, attingendo a risorse del decreto Ristori nazionale.
E’ stata infatti ratificata la D.G.R. n. 2 – 2737 del 30 dicembre 2020,”Indirizzi per l’utilizzo delle risorse trasferite alla Regione Piemonte ai sensi dell’articolo 22del D.L 30 novembre 2020, n. 157 – Ulteriori misure urgenti connesse all’emergenza epidemiologica da COVID 19. Individuazione categorie beneficiari. Adozione ai sensi dell’articolo 57 dello Statuto”, che riserva risorse importanti al comparto montano.

«La delibera approvata oggi in Consiglio regionale mette a disposizione fondi resi disponibili dall’intervento del Governo. Bene gli aiuti alla montagna, territorio fragile e duramente colpito dalle conseguenze della pandemia. Tuttavia, aspettiamo di conoscere quali saranno i criteri per decidere come spartire le risorse fra le categorie indicate nella delibera», affermano il Presidente del Gruppo Pd Raffaele Gallo, il Consigliere regionale Daniele Valle e il consigliere Maurizio Marello.

«Rimarchiamo la necessità di prevedere un ristoro per tutti loro e aspettiamo di vedere come la Giunta provvederà» – ha aggiunto Marello facendo riferimento in particolare alla situazione degli impianti sciistici cuneesi – «In Provincia di Cuneo esistono circa 240 km di piste raggruppati in 15 stazioni. Si tratta di una realtà importante per il territorio provinciale e regionale con numeri che crescono di anno in anno rappresentando 13 Comuni su cui sono attivi circa 90 impianti di risalita».

Cuneo Neve, marchio di Confindustria Cuneo che vede affiliate le stazioni della Granda, elogiando i Fondi Piemonte per il turismo montano non ha mancato di far sentire la sua voce.

«Nel momento di grande difficoltà e incertezza che gli impiantisti stanno vivendo, apprezziamo molto lo sforzo fatto dalla Regione Piemonte» – ha dichiarato il presidente Roberto Grosso. «Fin dall’inizio del mese di dicembre, ci siamo attivati con spese ingenti – ha aggiunto – dalla cingolatura per battere le piste, alle operazioni di messa in sicurezza, dalle magnetoscopie alle prove di carico sulle seggiovie. Lo abbiamo fatto per garantire l’accessibilità agli sci club e consentire ai professionisti dello sci di allenarsi, ma si sta continuando a lavorare in perdita. In attesa che venga reso noto l’ammontare del bonus spettante a ciascuna categoria, ci auguriamo che gli impianti possano essere adeguatamente ristorati dalla mancata stagione. È fondamentale che il mondo dello sci sopravviva per la vita della montagna».

c.s.