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Dalla parte dei bambini e delle loro famiglie

A Manta l’assocazione Airone si occupa anche di giovani affetti da disabilità intellettiva

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«Consapevoli siamo del sen­so di smarrimento, dolore che causa l’autismo a noi e a tutti; rinarrare autismo vissuto sempre causa dolore; essere autistici è doloroso. Sono sicura che restiamo autistici sempre, ma siamo dolci solari esseri umani che godono della vita. Tutti sono sani solo apparentemente, forse i non vivi solamente si mimano sereni amanti di vita, ma sono soli erranti sul mondo».

La citazione sopra riportata racconta un mondo. Sono parole di Rosa, ragazza autistica, la quale le ha scritte dopo un laboratorio teatrale predisposto dall’associazione Airone di Manta che da tempo si occupa, tra le altre cose, di accogliere e stimolare ragazzi con disabilità. Ne parliamo con la presidente, Aurora Rubiolo.

Presidente, come è nato l’Airone?

«L’associazione è stata costituita nel 1999 grazie ad alcuni genitori mantesi che hanno creato uno spazio ludico e di incontro per bambini e genitori, la ludoteca “Mago Merlino”. Io sono entrata a far parte dell’Airone nel 2000 e dall’anno successivo ho iniziato ad occuparmi del settore dedicato all’autismo, essendo madre di una bambina a cui è stato diagnosticato questo disturbo del neurosviluppo. Dal 2009 ne sono diventata Presidente».

Che scopo ha il sodalizio?
«L’associazione è nata con l’intento di creare un’occasione di incontro tra genitori mentre i figli si dedicavano al gioco, visto come occasione educativa importante per la loro crescita. Sin dal suo esordio, il sodalizio ha posto particolare attenzione a famiglie con difficoltà e a progetti di inclusione sociale per bambini con disabilità, disagio economico o stranieri ancora da integrare»

Come è strutturata l’associazione che presiede?
«Attualmente l’associazione ha 45 soci (tra genitori e volontari) che si dedicano alla promozione e al sostegno delle attività che in oltre vent’anni sono diventate risorsa non solo per il territorio saluzzese, specializzandosi nel trattamento delle sindromi dello spettro autistico e della disabilità intellettiva. La psicologa e gli educatori professionali sono formati in particolare sul trattamento Aba (metodo riconosciuto dalle linee guida italiane per l’autismo) e dal 2013 fanno capo alla Cooperativa In Volo, con sede a Manta e costituita su impulso dei genitori dell’associazione, per dare stabilità lavorativa ai professionisti che gestiscono tutti i servizi educativi. L’associa­zione è legata a doppio filo con il centro “Federica Pelissero”, aperto nel 2010, un luogo per bambini e ragazzi con disabilità intellettiva e autismo e loro famiglie, che promuove attività riabilitative, educative individuali e di gruppo di tipo diurno durante tutta la settimana. Al momento sono iscritte al centro 35 famiglie. Ogni bambino o ragazzo ha un proprio progetto individuale specifico e viene indirizzato alle attività meglio confacenti alle sue capacità e risorse personali. I progetti riabilitativi sono tutti monitorati e supervisionati da personale esperto. I volontari affiancano il personale in laboratori pratici e creativi (legno, carta riciclata, decoupage, bomboniere, oggetti regalo per campagne natalizie o occasioni di eventi specifici)».

Da qualche tempo è stata attivata anche una collaborazione particolare, se non sbaglio…
«Grazie all’Amministrazione comunale nel 2019 le attività dell’ufficio turistico sono state affidate alla nostra associazione, per realizzare dei percorsi sperimentali di inserimento lavorativo dei ragazzi con disabilità che finiscono il percorso scolastico grazie ad un progetto realizzato sul territorio con le scuole, denominato Rete Apes. La collaborazione con il Comune permette ai ragazzi di essere coinvolti in eventi del territorio, di mettere a disposizione le loro capacità in qualità di ciceroni in alcune occasioni quali mostre o rassegne o di costruire gadget per campagne specifiche come quelle per il Consorzio Sea di sensibilizzazione sulla raccolta differenziata».

Che approccio avete nei confronti delle persone affette da disabilità?

«Accogliamo la sua famiglia e ce ne facciamo carico globalmente. Da genitori ben conosciamo il momento doloroso della diagnosi e il percorso a cui una famiglia di un bambino con autismo è sottoposta. Per questo la nostra “mission” è di sostenerla in tutte le fasi della vita in quanto l’autismo è una condizione che ci accompagna sempre. L’approccio con i professionisti specializzati garantisce una presa in carico precoce, globale e che permette di migliorare il benessere dell’intera famiglia, facendo tesoro dell’esperienze vissute dai genitori-fondatori e cercando di essere sempre aggiornati alle nuove tecniche di intervento. I professionisti hanno tutti gli strumenti per la valutazione e il puntuale monitoraggio delle risorse del bambino e dei traguardi che settimanalmente vengono raggiunti».

BaNNER
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