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Hai fatto il vaccino? Puoi entrare nel locale, altrimenti resti fuori. L’idea è di Michele Trapani, titolare della Birrovia di Cuneo, che in poche ore è balzato alle cronache nazionali per questa proposta. Una provocazione, certo, ma anche qualcosa di più. “Vorrei che mi fosse restituito il diritto di fare il mio lavoro, l’idea nasce da questo – spiega Trapani -. La situazione economica è complicata: io, come tanti altri, ho bisogno di tornare a lavorare, e se questa condizione può essere legata al rispetto di una specifica norma, io dico sì, mi sta bene. Non è una discriminazione verso chi decide di non vaccinarsi o chi non ne ha ancora avuto la possibilità, la Birrovia non ha mai impedito l’ingresso a nessuno, è sempre stata la casa di tutti, ma la necessità di non vedere vanificati anni di sacrifici ed impegno ti porta a fare determinati ragionamenti”.
Da quando Michele Trapani ha lanciato questa proposta, la notizia ha fatto il giro dell’Italia. E il web si è scatenato: “Sono stato e continuo ad essere molto criticato, ho ricevuto commenti anche brutti e spiacevoli, ma è normale, me lo aspettavo, perché la gente si ferma al titolo. Però io mi domando: man mano che la percentuale dei vaccinati aumenterà, chi si è preso una determinata responsabilità, sarà ancora disposto ad un vita di privazioni? Secondo me è importante creare delle situazioni lavorative per chi ha fatto questa scelta. Ovviamente io non decido nulla: il mio è un locale pubblico e ci vogliono delle leggi, ma secondo me creare dei locali Covid free sarebbe utile per poter tornare a comportarsi in un modo più libero e lavorare come prima. Non parlo solo per i bar, le attività coinvolte potrebbero essere molteplici, anche cinema e teatri. Come si potrebbe mettere in pratica? Con l’esposizione di un certificato o con un’applicazione. Ripeto: chi decide di prendersi una determinata responsabilità, è giusto che non debba più vivere di privazioni”.
