Verduno: iniziate le vaccinazioni dei medici di Medicina Generale e dei pediatri (FOTO e VIDEO)

Il presidente Cirio: Sarà necessario valorizzare e rafforzare questo filtro tra il territorio e l'ospedale"

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A Verduno, prima giornata di vaccinazione dedicata ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta dell’Asl Cn2. Sei, in totale, i dottori che si sono sottoposti pubblicamente all’inoculazione del vaccino Pfizer-Biontech all’interno del poliambulatorio dell’Ospedale Michele e Pietro Ferrero.

“Questi operatori sanitari hanno sopportato un carico notevole, lavorando spesso in strutture non supportate e correndo rischi di contagio elevati. Il loro gesto è un messaggio positivo per i cittadini perché potrà spingere un numero maggiore di persone a sottoporsi al vaccino nei prossimi mesi. Solo in questo modo sarà possibile raggiungere quell’immunità di gregge necessaria a sconfiggere il virus” ha detto il direttore generale Massimo Veglio. Nei prossimi giorni, verranno coinvolti anche tutti gli ordini di medici non convenzionati dal Servizio Sanitario Nazionale, come dentisti e farmacisti, i quali potranno sottoporsi liberamente alla vaccinazione.

Per l’occasione è intervenuto anche il presidente della Regione Alberto Cirio ricordando che in Piemonte si è arrivati alla somministrazione del 53% di dosi di vaccino disponibili al personale delle Aziende Sanitarie e a dipendenti e pazienti delle Rsa. “Crediamo che il vaccino sia l’arma in più per fare la differenza e sconfiggere definitivamente il Covid – ha commentato –  Il pase, le persone e le aziende non ce la fanno più. Non possiamo più immaginare di vivere a singhiozzo.”

Reduci dall’esperienza Covid, sarà necessaria una riorganizzazione della sanità piemontese con investimenti mirati alla costruzione di una rete di medicina territoriale efficace: “sulla sanità non taglia, gli ospedali non si chiudono e i laboratori non si razionalizzano. La medicina territoriale è un presidio fondamentale. In passato è stata la grande assente nella programmazione regionale. Sarà necessario valorizzare e rafforzare questo filtro tra il territorio e l’ospedale. Bisogna investire su un progetto di medicina territoriale” ha detto Cirio.