Riapertura impianti sciistici – Pietro Blengini (Artesina MondolèSki): “Lo sci non è più a rischio dei centri commerciali”

Il direttore della stazione monregalese ha parlato della decisione del governo di posticipare l'apertura al 18 gennaio e delle sue conseguenze

0
544
pietro blengini

È decisione recente del Governo di posticipare ancora una volta l’apertura delle stazioni sciistiche. L’ultima data prevista corrisponde al 18 gennaio. Questa scelta ovviamente va a penalizzare le stazioni stesse, che spesso sulla stagione invernale basano buona parte dell’economia annuale. Ne abbiamo parlato con Pietro Blengini, direttore di Artesina MondolèSki, con cui avevamo avuto una piacevole chiacchierata a tutto tondo pochi giorni fa.

Queste sono state le sue affermazioni:

“Questo rinvio era un po’ nell’aria”, esordisce Pietro Blengini, “soprattutto da prima di Natale si percepiva che la volontà del Governo era quella di far slittare la nostra apertura. Questo comunque è, e non siamo noi a decidere. Io ho sempre detto che noi avevamo bisogno di date certe perchè mettere in moto una macchina come quella di una stazione di sci non è una cosa banale.

Bisogna organizzarsi, anche nelle assunzioni. Ad esempio, ad Artesina abbiamo 48 assunzioni da fare e non è una cosa banale. Nel frattempo, magari, queste persone hanno trovato altre soluzioni, e quindi dovevamo e dobbiamo avere delle certezze. Questo rinvio non ci aiuta ma se è una certezza che il 18 sarà possibile aprire e che non ci saranno più cambiamenti va ancora bene, considerata la situazione che stiamo vivendo. 

Saremo pronti a partire e faremo sciare, sia per dare soddisfazione ai nostri clienti, sia per poter continuare a lavorare per tutti quelli che lavorano per noi. Nell’economia montana sono tanti, perchè non ci sono solo gli impianti. Questi ultimi danno vita ad una miriade di attività legate al territorio, dai bar agli alberghi ai ristoranti. Gli alberghi saranno l’attività più penalizzata, ma almeno le baite potranno riprendere a lavorare. Di sussidi non si vive, anche se comunque i sussidi non li abbiamo ancora visti. 

Al di là della neve caduta in questi giorni – conclude Pietro Blengini – dispiace perchè sicuramente lo sci non è più a rischio dei centri commerciali, anzi, decisamente meno. Si scia all’aria aperta, non si sta al chiuso, c’è il distanziamento. La dimostrazione è che noi stiamo lavorando da 20 giorni con gli sci club e non abbiamo avuto problemi di alcun tipo e di alcun genere.”