«Servono interventi mirati per ripartire»

L’“Associazione studi di diritto commerciale” di Alba ha analizzato la situazione delle imprese

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L’ “Associazione albese studi di di­ritto com­­mer­cia­le”, aderendo al­le norme emanate dal Go­ver­no per arginare la diffusione del coronavirus, ha trasformato la XXVII edizione del proprio convegno nazionale in un “webinar” proposto venerdì 20 e sabato 21 novembre in diretta “streaming”, che ha visto la partecipazione di 21 relatori di caratura internazionale, i quali hanno dibattuto di crisi d’impresa in epoca di emergenza sanitaria. Nessuna volontà di rinunciare al dibattito da parte del sodalizio che unisce avvocati e dottori commercialisti dell’Albese, piuttosto una fer­ma de­terminazione a portarne avanti l’analisi anche in un momento così difficile. I saluti del primo cittadino di Alba, Carlo Bo e di Massimo Miani, presidente del Consiglio nazionale dottori commercialisti ed esperti contabili, hanno dato il via al convegno, L’intervento di Gino Cavalli, presidente del­l’“Associazione albese studi di diritto commerciale” e la relazione introduttiva di Luciano Panzani, già presidente della Corte d’appello di Roma, hanno aperto i lavori congressuali, per lasciare poi spazio ai relatori.
Gino Cavalli, presidente del­l’“As­­sociazione albese studi di diritto commerciale” ha dichiarato: «Duole dover rinunciare, dopo tanti anni, alla tradizionale e conviviale forma di svolgimento del convegno, “in presenza”. Le circostanze lo hanno purtroppo vietato. L’As­so­cia­zione, con l’aiuto di tutti, ha fatto del suo meglio per assicurare, seppure online, lo svolgimento dell’appuntamento».
Luciano Panzani, già presidente della Corte d’appello di Ro­ma, ha sottolineato: «L’emer­gen­za Covid ha avuto e avrà im­portanti effetti sulla nostra economia. L’“Asso­ciazione al­be­­se studi di diritto commerciale” non poteva ignorare questo tema e se ne è occupata da più punti di vista, partendo dall’incidenza della pandemia sull’efficienza dei nostri tribunali, obbligati a una rilevante riduzione del­la loro attività, aspetto che riguarda anche i tempi e i modi di risposta alle domande di ristrutturazione presentate dalle imprese in cri­si. Di ciò si sono occupati la presidente della sezione fallimenti del Tribunale di Milano, Alida Pa­luchowsky e la presidente del Tri­bunale di Viterbo, Maria Rosa­ria Covelli».
A nome del Comitato scientifico del convegno, Panzani ha aggiunto: «Una prima “vittima” del Co­vid è stato il nuovo codice della crisi e dell’insolvenza, elaborato dalla commissione “Rordorf”, la cui entrata in vigore, per via della pandemia, è stata rinviata dall’agosto 2020 al settembre 2021. Un fitto gruppo di esperti sta esaminando le conseguenze di questo rinvio, che incidono sul testo del codice, di cui alcuni propongono l’abrogazione o quantomeno una seria revisione. Per l’intanto è certo che non entrano in vigore subito istituti importanti che servirebbero proprio per contrastare la crisi pandemica: la nuova disciplina del sovraindebitamento e le nuove norme sulla crisi dei gruppi di imprese, di cui l’Italia è uno dei pochi Paesi europei a esserne ancora priva. Il rinvio del codice ha si­gnificato anche la mancata at­tuazione della rete degli Or­ga­ni­smi di composizione della cri­si (Ocri) e la rinuncia, almeno temporanea, alle procedure di composizione assistita presso le Camere di commercio. Anche questo sarebbe uno strumento importante in questo difficile momento. A dibattere questi temi, oltre a Mauro Vitiello, ci hanno pensato An­drea Foschi, del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, Margherita Bianchini di Assonime, il giudice Giu­seppe Limitone, il vicesegretario di Unioncamere Sandro Pettinato, con la processualcivilista Ilaria Pagni e Riccardo Ranalli».
Il dottor Panzani ha voluto porre in evidenza anche i temi che sono stati affrontati nella se­conda sessione del convegno: «Sabato 21 novembre il dibattito si è concentrato sulle discusse disposizioni dettate dal Go­verno in tempi diversi sul sostegno bancario alle imprese in cri­si; sostegno che in realtà, per espressa previsione dell’Unio­ne europea, riguarda le sole imprese che al momento in cui si è scatenata la pandemia non avevano difficoltà e che, dunque, pandemia a parte, sono sane. Silvia Giacomelli di Banca d’Italia ha esposto i dati. Luigi Pa­ganetto, presidente della Fon­dazione Economia del­l’Uni­­versità di Tor Vergata e vicepresidente di Cassa depositi e prestiti, è stato “interrogato” dal noto avvocato e professore dell’Università telematica Marconi Lucio Ghia sull’utilizzo del “Recovery Fund” per il sostegno alle imprese. Stefano Barrese, responsabile della divisione “banca dei territori” di Intesa Sanpaolo, ha illustrato un primo bilancio delle iniziative assunte dal Governo, ma anche dalle banche, per il sostegno alle imprese. In questo quadro i finanziamenti alle grandi imprese, che non sono automatici, ma sono legati a valutazioni del Governo, occupano un posto a sé stante. Lorenzo Stanghellini, professore di diritto commerciale all’Università di Firenze, ha esaminato il fi­nanziamento Fca in relazione alle analoghe iniziative assunte in Germania per Lufthansa. Un noto studioso come Marcello Messori, direttore della Luiss School of European political economy, si è confrontato con il banchiere e presidente della Federazione nazionale dei ca­valieri del lavoro Mau­rizio Sella sul tema del­l’ef­ficien­za del sistema bancario, alla luce anche dei futuri sviluppi della pandemia e delle sue ricadute sul sistema economico. Infine, il tema dei finanziamenti con garanzia dello Stato è stato sviluppato dall’avvocato e professore di diritto com­merciale, Mar­co Arato».