Capitale umano e solidità patrimoniale sono i pilastri che sempre più renderanno invincibili le nostre aziende. E per il primo fattore, il capitale umano, è fondamentale che domanda e offerta di lavoro si incrocino, cosa che oggi non accade, con la paradossale situazione in forza della quale a un alto tasso di disoccupazione corrisponde la grandissima difficoltà delle aziende, oggi ancor più acuita, nel reperire le professionalità di cui abbisognano.
È uno dei concetti espressi durante un’intervista a Radio 24 dal presidente di Confindustria Cuneo, Mauro Gola, durante la trasmissione che si è occupata della tappa in Granda del digital tour “Imprese Vincenti 2020” promosso da Intesa Sanpaolo e dedicato alle eccellenze imprenditoriali italiane.
Gola ha chiarito che per l’attuale sfasamento fra domanda e offerta di lavoro è necessario che il mondo dell’istruzione e della formazione sia sempre più al passo con i tempi, considerando anche la veloce mutazione dei sistemi tecnologici.
Al riguardo di questi ultimi e dei loro veloci progressi, il Presidente di Confindustria Cuneo ha sottolineato inoltre come la nostra provincia sia un felice esempio di radici affondate nella tradizione da cui trae spunto la comprovata capacità di seguire, e spesso anticipare, l’innovazione in àmbito imprenditoriale.
Fra le dodici “Imprese Vincenti” della Granda selezionate da Intesa Sanpaolo le associate a Confindustria Cuneo sono: Mollo Noleggio di Alba e il Gruppo Scotta di Cavallermaggiore per la categoria Meccanica; Prato Nevoso spa di Frabosa Sottana per la categoria Sistema Persona & Food; Ledoga di San Michele Mondovì, Dentis Recycling di Sant’Albano Stura e Green Has Italia di Canale per la categoria Altra Industria e Servizi.
Le altre sono: Vanzetti (Meccanica); Panealba, Bertolotto Porte, Witt Italia e Cantine Ascheri (Sistema Persona & Food); Cartiera Pirinoli (Altra Industria e Servizi).
Il digital tour di Intesa Sanpaolo è un progetto ideato per valorizzare le piccole e le medie imprese, spesso poco note, ma fondamentali per la vitalità del sistema produttivo, capaci di esprimere esempi di eccellenza imprenditoriale e del made in Italy, motore di filiere e di distretti produttivi.
Lanciato a gennaio e giunto alla seconda edizione, “Imprese Vincenti” ha raccolto l’autocandidatura di circa quattromila imprese. Ne sono state selezionate 144, attive in vari àmbiti produttivi e anche nel terzo settore, in un confronto tra mondo profit e non profit nella logica di sostenibilità e della piena valorizzazione dell’impatto sul territorio di tutte le tipologie di impresa.
Le Imprese Vincenti del 2020 sono state individuate sulla base dei fattori di successo che le rendono “campioni” del proprio territorio, con particolare attenzione all’impatto sociale e alla capacità di generare valore in termini di sostenibilità, innovazione, investimenti sul proprio capitale umano, capacità di programmare il passaggio generazionale, internazionalizzazione, legame con il territorio e con le proprie filiere produttive.
Come per ognuna delle dodici tappe programmate, anche per Cuneo e Piemonte sono state presentate dodici “Imprese Vincenti” che hanno raccontato la propria esperienza e il percorso di crescita affrontato a un pubblico ancora più ampio e digitale, in risposta al contesto straordinario determinato dall’emergenza Covid. Il digital tour si concluderà con un forum dedicato alle Pmi.
Teresio Testa, direttore regionale Piemonte, Valle D’Aosta e Liguria di Intesa Sanpaolo, commenta: «La forza di “Imprese Vincenti” è quella di dare voce alle tante piccole e medie aziende, vera ossatura del sistema produttivo italiano. La loro testimonianza è importante perché esempio di resilienza, capacità di impostare strategie per il futuro, volontà di crescere e rafforzarsi, guardando oltre all’attuale momento difficile. Abbiamo messo in atto tutte le misure possibili per far fronte all’emergenza, dalle moratorie alle nuove linee di credito, all’anticipo della cassa integrazione. Da gennaio Intesa Sanpaolo ha erogato finanziamenti a medio lungo termine in Piemonte per un ammontare superiore a 2 miliardi di euro, di cui 300 milioni nel Cuneese. Unendo le forze con la rete Ubi, modellata secondo un sistema di valori e con un’operatività molto simili, faremo ancora di più. Abbiamo inoltre notato la pronta risposta della filiera: le aziende a capo della catena produttiva e distributiva hanno collaborato efficacemente con la banca per sostenere la liquidità delle tante piccole realtà a monte e a valle. Sono convinto che la forte propensione all’esportazione di questo territorio, pari a circa il 48%, ovvero 10 punti in più rispetto al Piemonte e 20 in più rispetto all’Italia, resterà la leva con la quale gli imprenditori sapranno far ripartire le aziende. Basti pensare ai dati record del 2019: 8,5 miliardi di export, con un saldo commerciale pari ad oltre un quarto di quello del Piemonte».