Cirio a Sky TG24: “Se io chiedo un sacrificio ai piemontesi, lo chiedo anche a coloro che hanno le stesse condizioni dei piemontesi”

"Questa è la base del mio ragionamento, sul quale si sono costruite delle polemiche politiche che a me non interessano. Non bisogna colorare l'Italia, come se l'emergenza riguardasse soltanto "quattro regioni"

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Il governatore della Regione Piemonte, Alberto Cirio

Il governatore della Regione Piemonte, Alberto Cirio, è intervenuto questa sera in diretta su Sky TG24 per parlare dell’emergenza Covid-19 e sul Piemonte in “zona rossa”.

La logica dovrebbe essere figlia dei grafici che avete mandato in onda poc’anzi – ha spiegato Cirio, in collegamento -. Il virus ha una diffusione nazionale. Io non ho contestato che il Piemonte è in zona rossa, io vivo nella mia regione e la amministro. Conosco bene le criticità della mia regione, conosco le difficoltà, conosco il problema che noi ospedalizziamo moltissimo. In Piemonte ho già anticipato misure, anche, molto rigorose. Non bisogna colorare l’Italia, come se l’emergenza riguardasse soltanto quattro regioni. Dietro queste misure, ci sono delle aziende che non riapriranno e io devo poterlo spiegare. Non contesto la zona rossa, pur con la revisione dei dati so che ci rimango, ma il problema è più ampio e più diffuso. O si aggredisce in modo omogeneo a livello nazionale, oppure facciamo come a marzo quando si chiudeva per province. Adesso si chiude per regioni. Di fondo è un errore. Se io chiedo un sacrificio ai piemontesi, lo chiedo anche a coloro che hanno le stesse condizioni dei piemontesi. Questa è la base del mio ragionamento, sul quale si sono costruite delle polemiche politiche che a me non interessano. Io sono al lavoro per uscire in più in fretta possibile da questa situazione.

L’assurdità di certe misure varate, è che io devo dimostrare di aver avuto un danno. Su che base? Se è da marzo che non lavoro cosa devo dimostrarti, Stato? La gente va aiutata per il solo fatto che esiste, le aziende vanno aiutate per il solo fatto che riaprono, dobbiamo dare fiducia alle aziende. In Piemonte abbiamo dato 130 milioni di euro, in totale, a 70000 aziende piemontesi in un mese, nella prima fase, sul conto corrente di ogni realtà aziendale. Il tutto con un rapporto di fiducia“.