“Obbligato a chiudere perchè ‘solo’ chinesiologo”, lo sfogo di Massimo Rosso della palestra ‘Forma e Benessere’ di Saluzzo

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Tra le attività più colpite e penalizzate dal DPCM del 24 ottobre scorso ci sono sicuramente le palestre e le associazioni sportive che si occupano di attività fisica motoria in genere.
Tra le figure sicuramente più svantaggiate compaiono il chinesiologo ed il personal trainer che, nonostante la possibile natura one to one del proprio lavoro, non possono comunque lavorare in seguito al provvedimento dovuto alla necessità di contenere la pandemia di Covid-19.

La Società Sportiva Dilettantistica Forma e Benessere, che ha sede in via Torino a Saluzzo, e può considerarsi tra una delle più longeve, apprezzate e solide realtà di settore della zona marchionale non fa eccezione.

Una realtà solida ed a “gestione” famigliare con Massimo Rosso e Roberta Bernardi a fare da apripista sin dal 1992 con l’ausilio negli ultimi anni anche della figlia Carlotta Rosso.

Un lavoro a tutto tondo nella palestra “Forma e Benessere” con Massimo Rosso che si occupa di ginnastica posturale, attività fisica adattata sportiva ed attività fisica adattata compensativa (programmi di esercizio fisico non sanitari svolti in gruppo o singolarmente adatti per una serie di condizioni croniche e non). La moglie Roberta Bernardi, invece, si occupa di corsi di fitness mentre la figlia Carlotta è personal trainer oltre ad occuparsi di potenziamento organico e corsi di pilates. Nella stessa palestra, infine, opera anche il figlio di Massimo e Roberta, Matteo Rosso che di mestiere è masso fisioterapista.

Da quaranta anni sono iscritto all’albo del chinesiologi, che conta più di 2000 iscritti, e ci occupiamo di attività motoria di tutti i tipi. Purtroppo questo ruolo non è riconosciuto come personale sanitario e per questo, dopo questo nuovo DPCM, non possiamo lavorare”, spiega Massimo Rosso.

Una situazione certamente particolare, vista l’importanza del servizio svolto per la parte attiva post riabilitazione: “Noi prendiamo in carico il cliente dopo il decorso medico e fisioterapico per svolgere nuovamente l’attività motoria più adatta a chi ci troviamo di fronte. Praticamente ‘vestiamo’ il cliente con gli esercizi più adatti alla sua situazione” spiega Rosso.

Una chiusura arrivata dopo tanti sacrifici per adattarsi alle misure di sicurezza richieste per il contenimento del Coronavirus, proprio come si illustra Massimo Rosso: “Abbiamo dovuto rivedere i numeri nelle varie sale. Mia moglie Roberta è passata, per i suoi corsi, da 24 partecipanti a 14 così come io ho dovuto diminuire le persone da seguire. Tutto questo, ovviamente, accompagnato da segnaposto per mantenere le distanze, igienizzanti in tutte le sale, igienizzazione di tutti gli attrezzi prima e dopo l’utilizzo ed un sistema di badge che registrasse tutti gli ingressi al fine di sapere esattamente chi sarebbe stato in contatto con un eventuale positivo.”.

Situazione che, però, non si è fortunatamente verificata ed è proprio su questo punto che Massimo Rosso ci tiene a precisare alcune cose: “Abbiamo scaglionato gli ingressi in un locale di quasi 600 m2 per seguire i regolamenti e contemporaneamente in questi spazi c’erano al massimi 30 persone. Quanti casi di Covid-19 sono stati accertati nelle palestre? A Saluzzo zero. Non possiamo paragonare la mole di persone che frequentano le palestre a Saluzzo rispetto a quelle di Roma e Milano. Non si può generalizzare perché così ci rimettiamo tutti. Inoltre è stata data la possibilità a bar e ristoranti di stare aperti fino alle 18 mentre noi siamo obbligati a stare chiusi. L’unico che può lavorare è mio figlio Matteo per i suoi trattamenti masso fisioterapici.”.

Sull’arrivo dei ristori Rosso precisa: “Non sappiamo ancora esattamente quanto spetterà ad una struttura come la nostra. Speriamo che siano aiuti reali e concreti, che ci permettano di mettere dare respiro alle attività come si occupano di benessere e salute fisico della persona.”.