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«Alla BPER Banca un anno di interessanti trasformazioni»

Intervista a Giuseppe Aimi il direttore piemonte e liguria del sesto gruppo bancario italiano illustra la sua idea di istituto di “prossimità”

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La Cassa di risparmio di Bra e quella di Saluzzo sono ufficialmente BPER Banca dal 27 lu­glio. Questo passaggio naturale, graduale e condiviso è frutto di un inevitabile processo di fusione tra istituti di credito; un processo che ha evidenziato il legame delle banche interessate dall’operazione a importanti valori, l’essenza insita nel comune Dna. Non a caso, presso gli sportelli territoriali, è possibile fare riferimento alle stesse persone e incontrare la medesima attenzione al territorio e alle origini che già caratterizzavano le banche prima della fusione. «Desideriamo condividere scelte e opportunità per cre­scere insieme, secondo il modello conforme alla situazione mondiale di “glocal banking”, che riassume la storia del gruppo BPER», sottolinea Giu­sep­pe Aimi, direttore regionale di Piemonte e Liguria di Bper Banca.

Direttore, la parola aggregazione è quanto mai attuale. Gli addetti del settore sostengono che il 2020 sia stato l’anno delle riflessioni. Qual è il suo punto di vista?
«Penso che la chiave di lettura più corretta sia quella legata al valore della continuità operativa, che per noi di BPER Banca è realtà quotidiana, non solo negli ultimi tempi. Questo tema si traduce nei confronti della clientela con una inevitabile semplificazione dei processi che, emotivamente, non ha minimamente com­promesso i rapporti e la qua­­lità del servizio. Bra e Sa­luz­zo sono aree di riferimento importanti e il progetto di fu­sione per incorporazione nella ca­po­gruppo delle due controllate Cassa di risparmio di Saluzzo e Cassa di risparmio di Bra ha senza dubbio rafforzato la presenza di BPER Banca in Piemonte, rendendo questo territorio strategico e centro nevralgico nelle decisioni e nelle misure coodinate con la Direzione regionale Piemonte e Liguria, che ha sede in Piemonte. Storicamente e anche culturalmente il rapporto con i territori, le famiglie e le imprese è da sempre al centro del nostro operare. Ciò accade anche in Piemonte, una regione in cui abbiamo creduto e dove intendiamo svolgere e sviluppare ulteriormente questo ruolo al servizio delle comunità. Que­st’anno, per noi, non è dunque un anno di riflessione, ben­sì di trasformazione perché i grandi cambiamenti si percepiranno nel 2021, fermo restando che la provincia di Cuneo giocherà un ruolo significativo».

Le nozze tra Intesa Sanpaolo e Ubi Banca, confermano che la Granda è diventata una pedina importante nello scacchiere bancario italiano.
«In verità lo è sempre stata. So­no convinto che una rafforzata presenza bancaria, ben radicata e stimolata a competere sia certamente utile in questa difficile fase di ripartenza dopo il “lockdown”. Noi siamo storicamente e culturalmente da sempre un punto di riferimento, grazie a una attenzione particolare alla “prossimità”, quel rapporto che piace a famiglie e Pmi e che è particolarmente solido in quest’area. Un “feeling” curato con attenzione anche dalle Casse di risparmio di Bra e di Saluzzo».

Come si articola invece la Direzione Regionale?
«Costituita nel mese di luglio, si compone di 63 filiali totali più 3 sportelli “leggeri”. La direzione si articola in tre aree: Bra/Liguria con sede a Bra, composta da 29 filiali più uno sportello “leggero” e Saluzzo con sede nella città del Mar-chesato, composta da 20 filiali più uno sportello “leggero”. Infine Torino, con sede nel capoluogo di regione, composta da quattordici filiali più uno sportello “leggero”. L’as­setto strutturale è certamente saldo, ma amo sempre ricordare che la ban­ca vicina al territorio, specie in questi momenti, è quella che fa la differenza. Noi, attraverso una rete strutturata di professionalità siamo in grado di stilare un’attenta analisi dei bilanci delle imprese e ci preme anche interfacciarci con l’imprenditore, dialogare con lui, poterlo consigliare su prodotti e servizi, diventando un punto di riferimento costante. Queste caratteristiche appartengono alla nostra storia e devono essere mantenute, anzi incentivate».

Il tema della sostenibilità è un altro dei cardini fondanti di BPER. Può spiegarci meglio come siete arrivati a questo approccio?
«Lavoriamo per un futuro sostenibile della collettività, a partire dalle scelte di ciascun individuo che la compone. Siamo una grande banca nazionale, con radici in tutti i territori in cui siamo presenti e, soprattutto, ciascuna nostra filiale ha mantenuto e alimentato nel tempo il rapporto quotidiano con i suoi clienti, che conosce da vicino. Crediamo in una economia in cui banche, operatori dei mercati e investitori sappiano integrare i fattori sociali e ambientali nei propri processi decisionali. La nostra volontà è quella di continuare a porci come interlocutore in grado di offrire la giusta soluzione per le esigenze delle persone, nel rispetto della trasparenza e della consistenza dell’offerta. Spesso, i consumatori percepiscono le banche distanti dalle sfide e dai problemi quotidiani. Noi, a Bra come a Saluzzo, intendiamo dissipare questo luogo comune, continuando a proporci come realtà aperta al dialogo, grazie a un approccio schietto, trasparente e attento. Comprendiamo e condividiamo i valori delle comunità, prestiamo attenzione alle esigenze delle persone per rispondere fino in fondo alle loro aspettative e superarle, ogni volta che ci è possibile. L’emergenza sanitaria legata al coronavirus ci ha visto in prima linea al fianco dei nostri clienti con servizi dedicati esplicati in pratiche “Covid-19” già erogate sul territorio che si apprestano a raggiungere quota 2.000, per un ammontare complessivo che sfiora i 60 milioni di euro».

In conclusione, perchè i clienti sanno di potersi fidare della professionalità di Bper?
«Rappresentiamo una risposta chiara e precisa nei confronti dei nostri clienti. L’af­fidabilità della nostra banca, il sesto grup­po bancario italiano, è ga­ran­tita da tre punti essenziali che ci contraddistinguono: l’alta solidità patrimoniale, l’alta liquidità e il basso profilo di rischio».

BaNNER
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