Un’impresa a pedali che unisce l’Italia

Nuovo viaggio in bici per il documentarista cuneese Giovanni Panzera, protagonista di una traversata dall’Etna al Monviso

0
328

La prima cosa che vie­ne da chiedergli è: «Ma chi te lo ha fatto fare?». Quasi tremila chilometri da percorrere in bicicletta, attraversando l’Italia da Sud a Nord e affrontando 92 salite, alcune delle quali davvero dure. Giovanni Panzera, il protagonista di questa avventura, non deve neanche rispondere alla domanda: per lui parlano l’entusiasmo e l’emozione che trasmette quando descrive il viaggio che ha appena intrapreso. Una nuova sfida dopo la traversata delle Alpi dell’anno scor­­so, sempre in bicicletta, che lo vide impegnato in un lun­go viaggio da Trieste a Mon­tecarlo.

Giovanni, 54 anni, documentarista e viaggiatore cuneese, titolare dello studio di produzioni video-televisive Panzera Com­munications di Cuneo, è partito martedì 1o settembre per la seconda edizione di “Peda­lando tra le aquile”, presentata martedì 25 agosto all’Open Baladin di Cuneo, di fronte a una platea di amici, curiosi e sostenitori. Presenti, tra gli al­tri, l’assessore allo sport del Co­mune di Cuneo Cristina Cle­ri­co, il presidente di Conf­com­mercio Cuneo Luca Chia­pella e l’ex presidente della Camera di commercio di Cu­neo Ferruccio Dardanello.

«Devo confessarvi che sono davvero emozionato», ha esordito Giovanni Panzera, introdotto dal fratello Teresio, che lo accompagna, a distanza, anche in questa avventura. «Il 2020 è un anno molto particolare», prosegue Giovanni, «l’emergenza sanitaria scatenata dal Covid ha stravolto la vita di tutti. Avevamo in mente un altro progetto, ma di fronte alle difficoltà a me piace reagire, così abbiamo pensato a un nuovo percorso, che avesse un significato legato all’attuale momento storico. Credo che questo viaggio abbia un valore simbolico molto importante: vuole rappresentare la rinascita e la ripartenza. Detto questo, non sarà per nulla facile, perché è un percorso lungo e pieno di salite complicate». Novantadue per la precisione. In tutto i chilometri che Panzera percorrerà saranno 2.950. Dal Sud al Nord Italia, attraverso la lunga catena appenninica. Partenza da Zaf­ferana Etnea, in Sicilia, arrivo in provincia di Cuneo, alle pendici del Monviso. «Per­ché ho scelto queste due montagne? L’Etna è uno dei simboli del Sud e di tutto il Paese, un luogo davvero molto rappresentativo. Il Monviso è la montagna perfetta, dove inizia il proprio percorso il fiume più importante d’Italia. Non c’era posto migliore che potesse si­mbo­leggiare la rinascita».

In mezzo 12 regioni, 34 Parchi nazionali, regionali e patrimoni Unesco, seguendo gli Ap­pennini. Dopo la Sicilia, il viaggio di Giovanni Panzera proseguirà attraverso l’Ap­pennino calabro, dove si estendono l’altopiano della Sila e quello lucano del Parco del Pol­lino, patrimonio Unesco. Quin­di l’Ap­pennino umbro-marchigiano e quello abruzzese, il Gran Sasso con il Corno Grande (2.912 metri), la cima più elevata dell’intero arco appenninico, la Maiella con la tremenda salita Blockhaus, resa celebre anche grazie al Giro d’Italia. L’ultimo tratto appenninico è quello settentrionale che comprende i pen­dii del­l’Appennino tosco-emiliano, anch’esso salvaguardato dal­l’Unesco, e quello ligure, dove i profumi del mare si fondono con quelli della montagna. Prima del gran finale tappa a Cuneo, quindi ancora in quo­ta, lungo la Valle Po, fino al Pian del re, ai piedi del Mon­viso, che con i suoi 3.841 è la cima più alta delle Alpi Cozie. «Un viaggio molto impegnativo», ha ammesso Giovanni Pan­­zera, precisando: «Mi sono preparato allenandomi parecchio, anche durante il “lockdown”, utilizzando i rulli in ca­sa. Penso che questo sia un viaggio che abbia un senso rispetto ai tempi che stiamo vivendo, perché è come un lungo abbraccio all’Italia, attraversata da Sud a Nord lungo la sua spina dorsale, gli Appen­nini. A volte anche attraverso lo sport si può trovare un significato simbolico importante di rinascita. La bici, inoltre, ti permette di viaggiare lentamente, dandoti la possibilità di scoprire luoghi meravigliosi, ricchi di storia e cultura, e di portare il nome del nostro splendido territorio cuneese in giro per l’Ita­lia. Quando faccio questi viaggi, mi piace vivere il rapporto con la gente, che è curiosa, mi parla e si informa».

La lunga traversata verrà effettuata in completa autonomia: Gio­vanni trasporterà il materiale necessario (tenda, abbigliamento, attrezzatura video-fotografica) all’interno di un carrello trainato dalla bici.

Il progetto, che vede la Rivista IDEA come “official media partner”, è pa­trocinato dalla Città di Cuneo e da Confcommercio Cu­­­neo ed è supportato da alcune realtà lo­cali: Merlo Group di San De­fen­dente di Cervasca, Thor tag­liatronchi e spac­ca­le­gna di Bu­sca, Punto Ciclo Con­te di Be­i­nette, che ha messo a punto la bicicletta utilizzata per l’impresa, Ancos (Asso­ciazione na­zionale comunità sociali e sportive) di Confartigianato Cu­neo e la birra “Nazionale” Ba­ladin. Nel carrello trasportato dal­­la bici ci saranno infatti an­che le materie prime utilizzate per produrre la birra “Nazio­na­le”, che Gio­van­ni descriverà cammin facendo, in maniera simbolica, attraversando le regioni in cui nascono questi prodotti.