Antologica su Cavallera

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Presso i locali espositivi della Castiglia di Saluzzo sarà visibile al pubblico fino a domenica 6 settembre (giovedì, venerdì e sabato dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18, la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19) la grandiosa antologica “Araldo Cavallera. Solcando le onde del tempo”. Un meritato omaggio per le ottanta primavere raggiunte dal noto artista saluzzese organizzato dal Comune di Saluzzo e dalla Fondazione Amleto Bertoni con la collaborazione dell’Associazione culturale “Carlo Sismonda”, il patrocinio dell’Istituto storico della Resistenza e della Società contemporanea in provincia di Cuneo, della Fondazione Cassa di risparmio di Saluzzo e della Fondazione Cassa di risparmio di Torino. Si possono contare 150 opere grafiche e 50 sculture nell’insieme espositivo che ripercorre la lunga carriera di Cavallera e attraverso cui si celebra il personaggio ma anche i 65 anni di vita dedicati allo studio ed alla realizzazione di opere d’arte. Nato a Saluzzo, dove vive ed opera, Cavallera si ritrova a Torino negli anni Cinquanta dove frequenta il Liceo artistico e si diploma all’Accademia albertina, sotto la guida dei pittori Luigi Spazzapan e Domenico Valinotti e dello scultore Sandro Cherchi. Pittore, grafico, designer, scultore e speleologo nonché attento al tema dell’ambiente, ha compiuto scoperte archeologiche di rilievo sul Monte Bracco e a Pian Munè.
Le sue prime esposizioni risalgono al 1958, presso la Libreria Moderna di Cuneo e a queste sono seguite numerose collettive e personali curate in contemporanea con la sua attività di docente di educazione artistica. Autore del monumento dedicato al Movimento clandestino antinazista della Rosa Bianca, collocato negli omonimi giardini pubblici di Saluzzo, va pure ricordato per l’inferriata che limita verso il piano piazza Castello a Saluzzo, realizzata seguendo metodi di lavorazione medievali e, insieme a Piero Bolla e Berto Ravotti, il Sacrario delle deportate italiane di Ravensbrück, vicino a Berlino. Sua è la grande installazione con tavole pittoriche su fondo oro avente come tema l’annunciazione, suo il busto in terracotta dedicato al nonno, senatore Giuseppe Cavallera, collocato nell’androne del Teatro a lui dedicato a Carloforte (CI), così come il Paliotto scultoreo in pietra locale posto nel 2013 nella chiesa di San Pietro sempre a Carloforte. Un crescendo artistico che, tra opere, documenti e fotografie si può ritrovare suddiviso in sezioni varcando l’ingresso della Castiglia ed avventurandosi in un percorso espositivo il quale illustra le molteplici tematiche affrontate dall’autore. Si parte così dai comignoli e dai paesaggi saluzzesi per giungere ai soggetti fantastici come figure omeriche, gorgoni, cavalli, guerrieri, naufraghi, onde e vele rimanendo affascinati dai diversi materiali da lui utilizzati. Questo poiché se per la produzione scultorea sono fondamentali il ferro e la pietra, a cui si affiancano terracotta e materiali poveri giungendo quindi al gesso delle ultime realizzazioni, in pittura e grafica trovano invece largo spazio l’utilizzo di contè, china, pittura a olio, tempere e creazioni patinate con foglia d’oro e collage. Un’ottima occasione per tornare a immergersi negli ambienti espositivi dell’antica residenza marchionale e lasciarsi coinvolgere in un piacevole allestimento dal quale emerge un nucleo di opere selezionate, rappresentative dell’incedere artistico dell’autore e capaci di offrire una narrazione estetica e critica a tutto campo sul percorso creativo dell’intramontabile Araldo Cavallera.