Il sindaco di Cavallermaggiore chiede certezze alla Regione sul ripristino della tratta ferroviaria Bra- Cavallermaggiore

Maurizio Marello: «Inaccettabile un’ulteriore penalizzazione nei trasporti della nostra provincia: Gabusi intervenga al più presto».

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Davide Sannazzaro, sindaco di Cavallermaggiore

Nella giornata di ieri, 28 agosto, il sindaco di Cavallermaggiore, Davide Sannazzaro, ha fatto pervenire al Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, all’Assessore ai Trasporti Marco Gabusi, al Sindaco della città di Bra Giovanni Fogliato e al Sindaco della città di Alba Carlo Bo, una lettera relativamente alla riapertura della linea ferroviaria Cavallermaggiore-Bra.

La città di Cavallermaggiore è da sempre caratterizzata da un importante snodo ferroviario che negli anni ha permesso ai suoi cittadini e a molti residenti del territorio circostante di muoversi in modo sicuro verso le città di Bra ed Alba, come spiegato dal primo cittadino nella missiva. La linea ferroviaria è stata chiusa in seguito a provvedimenti di prevenzione del Covid 19 e attualmente, considerato anche l’imminente inizio delle scuole, molti cittadini si sono rivolti al sindaco per avere certezze sulla riapertura.

Diversi giovani del territorio hanno scelto di studiare presso gli istituti scolastici di Bra e Alba sicuri della possibilità di un trasporto pubblico in grado di garantire tale spostamento. «E’ importante che la Regione Piemonte dia certezze a queste famiglie e a tutti i lavoratori che attualmente sono costretti a muoversi con mezzi propri per raggiungere il posto di lavoro. Vi anticipo che non è possibile pensare di utilizzare mezzi sostitutivi a questa linea quali i pullman poiché l’esperienza vissuta durante i lavori sulla stazione di Bra di alcuni anni fa si è dimostrata totalmente fallimentare (tra passaggi a livello, semafori e giorni di mercato il tempo di percorrenza della tratta raddoppiava, portando molti studenti a ritardare perdendo coincidenze n.d.r.)», ha precisato infine Sannazzaro.

Il sindaco chiede risposte da parte della Regione, consapevole che sia anche interesse dei Sindaci di Bra e di Alba tutelare pendolari che nelle loro città studiano e lavorano.

«Unisco il mio appello a quello del sindaco di Cavallermaggiore Davide Sannazzaro», ha comunicato Maurizio Marello, «è inconcepibile che un’area periferica ma importante come il cuneese sia ulteriormente penalizzata dal punto di vista dei trasporti. La Regione e l’assessorato hanno il dovere di intervenire tempestivamente: sosterremo la causa nelle sedi opportune. La situazione ha suscitato l’interessamento dei sindacati Filt Cgil di Cuneo che segnalano numerosi tagli ferroviari di interesse per la nostra provincia: la Bra-Cavallermaggiore non sarebbe infatti l’unica linea non ripristinata» – prosegue ancora Marello – «Secondo la Filt, nell’orario ufficiale che entrerà in vigore dal 9 settembre non figurano più tutte le corse sulla tratta Cavallermaggiore-Bra (31 treni giornalieri) e Savigliano-Saluzzo (16 treni giornalieri); il capoluogo, Cuneo, perde il primo e l’ultimo collegamento con Torino; Fossano il primo e ultimo (nel weekend) servizio ferroviario metropolitano per Torino; Mondovì e Ceva avranno primo e ultimo treno cancellati su Fossano e una coppia di treni nelle fasce pendolari soppressi su Torino; Bra perderà anche il primo e l’ultimo treno giornaliero che la collega a Torino; la Cuneo-Ventimiglia chiude il servizio verso Limone Piemonte alle 15:25 da Fossano la domenica e alle 19:25 il sabato; la Fossano-San Giuseppe perde 1 coppia di treni il sabato e 3 coppie la domenica. Una situazione, dunque, di fronte alla quale è prioritario agire ».

c.s.