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La Lega attacca: “Saluzzo come Caltanissetta e Porto Empedocle: immigrati sospetti Covid irreperibili”

Le parole dei consiglieri regionali Demarchi e Preioni: "Prima o poi sarebbe dovuto accadere: Saluzzo non merita questo"

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Il consigliere regionale della Lega Paolo Demarchi

Saluzzo come Caltanissetta e Porto Empedocle: sabato scorso una ventina di immigrati potenzialmente infetti hanno fatto perdere le proprie tracce prima di essere sottoposti al tampone. Per il gruppo Lega Salvini Piemonte in consiglio regionale è l’ennesima dimostrazione di come l’accoglienza indiscriminata dei clandestini possa trasformarsi in un focolaio pandemico anche in Piemonte. Una denuncia che rilancia quella del commissario per l’emergenza migranti dell’Asl Cn1 e dell’associazione Papa Giovanni XXIII, Onlus che si occupa anche dell’assistenza delle decine di stranieri che bivaccano nelle strade e nei giardini di Saluzzo. Di venti immigrati segnalati per essere entrati in contatto con altri soggetti affetti da Covid, solo due si sono resi reperibili e sono stati quindi accompagnati al pronto soccorso per effettuare i test. A questi se ne sono aggiunti altri non compresi nell’elenco dell’associazione. Tre di loro sono risultati positivi, come positivi erano altri due soggetti seguiti dalla Papa Giovanni XXIII e sottoposti al tampone nella mattinata precedente. Degli altri 18 nessuna traccia: a sabato scorso erano introvabili.

“Prima o poi sarebbe purtroppo dovuto accadere – denuncia il consigliere regionale della Lega Paolo Demarchi -. Sono centinaia gli immigrati che non lavorano in agricoltura che continuano a bivaccare per le nostre strade e nei nostri giardini senza che nessuno li abbia chiamati per offrire loro un’occupazione. E anzi lo voglio ribadire qui: questa gente nulla ha a che spartire con gli stagionali e le aziende agricole, che anzi sono parte lesa. Ci sono immigrati con ogni probabilità infetti che girano tranquillamente per le nostre comunità senza alcun tracciamento e senza la possibilità di rintracciarli per sottoporli al tampone, nonostante sia acclarato che abbiano avuto contatti con soggetti positivi al Covid 19. E questo nonostante le nostra Sanità faccia di tutto per effettuare i test dai quali loro sistematicamente si sottraggono. E’ esattamente quello che sta accadendo nelle regioni del Sud, travolte dalla scriteriata politica dell’accoglienza di Conte e del ministro Lamorgese: Saluzzo e il Piemonte non meritano questo”.

“Dagli sbarchi incontrollati all’emergenza sanitaria il passo è stato brevissimo – aggiunge il capogruppo della Lega Salvini Piemonte in consiglio regionale Alberto Preioni – e la vicenda di Saluzzo ne è la triste riprova. La nostra regione non può continuare a trasformarsi in un campo profughi, o peggio in un lazzaretto, perché il governo ha avuto la brillante idea di aprire i porti nel bel mezzo di una pandemia globale. Come non è possibile tollerare che un territorio che è un’eccellenza nazionale del comparto frutticolo sia invaso da centinaia di immigrati che non fanno nulla se non trasformare parchi e giardini in tendopoli. Un danno per la nostra economia e per il decoro delle nostre comunità che oggi rischia di trasformarsi in un focolaio Covid che può divampare da un momento all’altro”.