Gli alpini della Monviso acquistano 800 chili di fontina. Gatti: «Felice che l’iniziativa sia arrivata da Moretta»

0
453
(foto di repertorio)

Sono ottocento i chili di Fontina Dop acquistati dalla sezione Monviso di Saluzzo, che raggruppa gli alpini del Marchesato e della pianura saluzzese.

Ezio Toscoz, direttore della cooperativa che stagiona e commercializza il 65 per cento della produzione valdostana di fontina, si era rivolto agli alpini della piccola regione per chiedere un aiuto. Al presidente Ana della Valle d’Aosta, Carlo Bionaz, aveva chiesto solidarietà: aiutatemi acquistando la fontina, il caseificio è in crisi per il lockdown. Così gli alpini hanno fatto circolare la voce, coinvolgendo le penne nere di tutta Italia.

«Sono felice che l’iniziativa sia andata in porto – dice il sindaco di Moretta, Gianni Gatti -. Era stato un amico biellese ha parlarmi di questa iniziativa, e chiedermi se volevo acquistare qualche fetta di fontina, ma io ho pensato di estendere l’invito al gruppo alpini di Moretta. Da lì, la notizia è arrivata in sezione, e il risultato è stato sorprendente. Sono felice di aver potuto contribuire, nel mio piccolo, ad aiutare gli amici valdostani. Moretta è il paese del formaggio in questo angolo di Piemonte, non potevamo tirarci indietro».
Il formaggio è stato recapitato nei giorni scorsi, e distribuito tra i diversi gruppi che hanno partecipato all’iniziativa di solidarietà.

Il prodotto proposto era una confezione sottovuoto da 250 grammi a tre euro, Iva inclusa. Ogni sezione ha raccolto gli ordini e la Cooperativa ha inviato, in un’unica consegna (gratis) il prodotto. A Saluzzo sono arrivate 3200 confezioni.
«Siamo orgogliosi di aver dimostrato ancora una volta la grande solidarietà degli alpini» ha ribadito Giorgio Carena, presidente della Monviso.

La Cooperativa valdostana (200 soci e 75 dipendenti) ha venduto nel 2019 circa 230 mila forme di cui 60 mila prodotte in alpeggio: «Il nostro principale acquirente sono gli Stati Uniti, uno dei paesi più colpiti dalla pandemia, e con il blocco niente più spedizioni – ha sottolineato Toscoz -. Le vendite regionali e all’estero sono crollate, ma la cooperativa non ha messo in cassa integrazione nessuno».

c.s.