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Uncem e Assopiemonte Dop e IGP insieme a sostegno della filiera lattiero-casearia

L'incontro oggi pomeriggio alle ore 17 al Castello di Barolo scegliere le migliori strategie volte al sostegno delle filiere lattiero-casearie nel post-covid.

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Uncem si unirà ad Assopiemonte Dop e IGP oggi pomeriggio alle ore 17 al Castello di Barolo per analizzare e scegliere le migliori strategie volte al sostegno delle filiere lattiero-casearie nel post-covid. Rappresentanti delle Istituzioni, della politica, dell’economia piemontese incontreranno i produttori di Castelmagno, Robiola di Roccaverano, Murazzano, Ossolano, Toma Piemontese, con filiere importantissime nei territori montani dove è più impegnativo realizzare l’attività di allevamento, trasformazione, stagionatura. Per Uncem, insieme al Presidente di Assopiemonte Evanzio Fiandino, ci saranno il Presidente regionale Lido Riba e il Presidente nazionale Marco Bussone.

Occorre individuare soluzioni operative e normative per sostenere il comparto. L’emergenza sanitaria dei mesi scorsi, nel caso dei prodotti DOP e IGP ha creato, soprattutto nei circa 70 giorni di stop (dalla prima decade di marzo sino a metà maggio) pesanti blocchi alla commercializzazione e danni gravissimi agli operatori (aziende agricole, piccole imprese e piccole cooperative). Ciò è dovuto principalmente al fatto che si è bloccato il turismo, il canale Ho.Re.Ca. (in particolare ristoranti e trattorie), il dettaglio tradizionale-negozi di specialità e anche le aree mercatali di prossimità alle aree di produzione, vale a dire i luoghi di eccellenza per la commercializzazione di questi prodotti. I notevoli volumi di vendita fatti registrare al dalla grande distribuzione organizzata non hanno interessato le produzioni DOP in quanto fuori da tali canali e semmai presenti, solo in alcuni rari casi, ai banchi taglio, disertati però dai consumatori per evitare code. Il risultato è stata la paralisi commerciale che ha costretto, a seconda della tipologia delle produzioni a buttare via il latte o a svenderlo, a interrompere la produzione, a eliminare formaggi non stagionabili, ad avere eccedenze in magazzino senza sapere se mai si riuscirà a smaltirle. Oggi a Barolo il punto sulle necessità del settore, in un dialogo tra produttori, loro rappresentanze e le Istituzioni.

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