Una realtà ormai “storica”, per Canale e per l’intera zona albese: è quella svolta dal Consorzio Socio Assistenziale Alba-Langhe-Roero in ambito agricolo, proprio ai piedi della collina di Mombirone.
Dai mercatini nati anni fa per presentare al pubblico i frutti della terra prodotti dall’allora Centro Diurno che all’epoca stava in via Bonora, a un progetto più ampio, di territorio, che può contare sul lavoro di operatori e ragazzi, oltre che di volontari competenti: in un cammino che, da quest’anno, ha potuto contare anche sull’apporto dei Rotary Club Canale-Roero e di Alba nell’ambito del progetto “Orti e Giardini sociali” presentato martedì 23 giugno proprio qui, in mezzo al verde. Tante serre: ora, una in più.
Grande, efficace, utilissima all’attività, e già operativa: donata da questi sodalizi rispettivamente presieduti quest’anno dal canalesissimo presidente uscente Fabrizio Costa e – sul fronte albese – da Ezio Porro. La cerimonia, sviluppata tra questo luogo e l’Opera “Pin Bevione” di Vezza d’Alba, ha mostrato quanto sia forte il legame tra le realtà coinvolte: come lasciato intendere dai vertici del Consorzio stesso e da quelli di marca rotaryana.
Così la presidente consortile Loredana Defilippi: «Questo è un autentico spettacolo. Nonostante le difficoltà di questo periodo, ringrazio davvero i Rotary Club di Canale e di Alba che hanno voluto sostenerci: sono stati mesi molto complessi, la stessa produzione dei fiori è andata persa ma sono certa che sapremo risollevarci. Io lavoro in ospedale, e posso assicurarvi che la situazione è molto persa. Ci auguriamo di lavorare ora con serenità, e il mio pensiero va anche al mondo agricolo che è fondamentale per la nostra società e la nostra economia. Il tutto, con un’avvertenza: Il Covid ha rallentato, ma non è sparito: invito dunque tutti a mantenere i protocolli di sicurezza».
Costa e Porro hanno invece commentato: «Questo è un progetto condiviso tra il Rotary Club di Canale-Roero e quello di Alba: abbiamo lavorato molto in sinergia, ma ora si vedono gli effetti. Siamo noi che vogliamo ringraziare voi per aver accolto la nostra proposta, supportata anche dai fondi distrettuali. Un tributo particolare va a Elisabetta Cavallo che da anni sta coordinando il progetto, che si è evoluto nell’ambito dell’iniziativa “SìAgri” avviata nel 2016. E’ un modo di essere parte dell’economia. L’attività ha avuto due linee: l’acquisto della nuova grande serra, dei tavoli in acciaio per le preparazioni e della bilancia, e gli arredi presso l’Opera “Pin Bevione” di Borbore di Vezza d’Alba».
Due linee? Sì, perchè ci sarà ancora dell’altro, nell’immediato futuro: «Il Covid-19 ha fermato, ma solo per ora, il secondo asse di azione: collaborare con la fase di vendita dei prodotti che nascono qui, in ogni stagione dell’anno, come una vera e propria azienda agricola. E’ una parte di progetto che al momento è sospesa, ma confidiamo di riprendere tutto con la fine dell’emergenza.
L’azione “verde”, e i suoi stessi prodotti che nascono qui, si rivolgono davvero a tutti: per chi fosse interessato all’acquisto, che ha come centro di smistamento la sede albese di via Diaz, si potrà scrivere all’indirizzo e-mail [email protected]».
Durante la visita alla struttura vezzese, il direttore del Consorzio Marco Bertoluzzo ha fornito altri elementi capaci di dare un’idea sulle diverse branche d’attività svolte al servizi della popolazione: «Il nostro Consorzio conta 64 Comuni, che opera sul territorio per le persone con disabilità, in situazioni di disagio, per le donne vittime di violenza, per gli anziani, per i non autosufficienti. Questo è uno dei nostri centri, che abbiamo voluto trasformare da luogo “di badanza” che solleva le famiglie, a luogo in cui la caratteristica è il movimento, un posto in cui creare iniziative, creatività, cittadinanza attiva, come ad esempio la manutenzione del verde nel Comune di Vezza. Insomma, un luogo in cui creare scambio e vicinanza».
E sì che il Consorzio è realmente un elemento “dentro” la società Albese: «Vi ringraziamo perché, secondo noi, una delle caratteristica delle nostre esperienze è che sia “bella”, anche a vedersi: ponendo attenzione anche all’ambiente.
Il dono dei Rotary viaggia in questa direzione, noi vogliamo esprimere sincera riconoscenza per quest pensiero.Siamo l’unico Consorzio che svolge attività agricola: intendiamo collegarci il più possibile alla realtà del territorio, con la coltivazione e anche con i mercatini, una grande intuizione nata anni fa e che prosegue. E’ una serra che “parla” alla gente, che compra, che ci aiuta in regime di volontariato, che è parte attiva della nostra zona».
Paolo Destefanis