La GdF di Cuneo celebra il 246° anniversario di fondazione del Corpo e traccia il bilancio del 2019 (FOTO e VIDEO)

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Con una sobria cerimonia a carattere interno, in linea con le direttive della Superiore Gerarchia e nel rispetto delle misure di sicurezza anti covid-19, alle ore 10 di oggi le Fiamme Gialle della “Provincia Granda” hanno celebrato, presso la Caserma “Cesare Battisti” di Cuneo, il 246° anniversario di fondazione del Corpo della Guardia di Finanza.

La significativa cerimonia si è svolta alla presenza di S.E. il Prefetto, Dott. Giovanni Russo, massima autorità della Provincia di Cuneo, del Comandante Provinciale Col. t. ISSMI Luca Albertario, dei Comandanti dei Reparti territoriali e di una rappresentanza di Ispettori, Sovrintendenti, Appuntati e Finanzieri nonché di una delegazione delle Sezioni A.N.F.I. (Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia) di Cuneo, Bra e Mondovì.

Dopo la deposizione di una corona d’alloro ai piedi del monumento eretto nel 1983 “A ricordo perenne delle Fiamme Gialle cadute in guerra ed in pace”, è stata data lettura del messaggio indirizzato alla Guardia di Finanza dal Presidente della Repubblica, dell’Ordine del Giorno Speciale del Comandante Generale del Corpo, Generale di Corpo d’Armata Giuseppe Zafarana. E’ stata anche recitata la “Preghiera del Finanziere”.

Il Comandante Generale ha elogiato i finanzieri in servizio presso i Reparti dipendenti per l’impegno continuamente profuso a tutela della legalità e quale presidio imprescindibile di sicurezza per il cittadino, sul fronte economico-finanziario.

In linea con il piano d’azione predisposto dai Vertici del Corpo, le Fiamme Gialle cuneesi hanno continuato a svolgere tutte le attività istituzionali dirette al contrasto dell’evasione ed elusione fiscale, degli illeciti in materia di spesa pubblica, ed al contrasto ad ogni forma di criminalità economico-finanziaria.

Di seguito i principali risultati conseguiti dalle Fiamme Gialle della Provincia, nell’anno 2019, nei vari settori operativi.

CONTRASTO ALL’EVASIONE, ALL’ELUSIONE E ALLE FRODI FISCALI

Nella scorsa annualità sono state eseguite 773 ispezioni fiscali, individuando 71 evasori totali, completamente sconosciuti all’Erario.

Nell’attività di contrasto al fenomeno del “lavoro nero” sono stati individuati 122 datori di lavoro non in regola con le norme del settore e sono state fatte emergere 292 posizioni lavorative irregolari, di cui 183 completamente sconosciute agli enti previdenziali ed assistenziali, per le quali è quindi prevista la c.d. “maxi-sanzione”. Nello specifico, il maggior impiego di lavoratori irregolari è stato contestato ad imprese operanti nel settore dell’agricoltura ed in quello della ristorazione, ma, comunque, il fenomeno ha interessato trasversalmente tutti i comparti produttivi e commerciali.

Sono stati scoperti numerosi reati fiscali relativi all’emissione/utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta, con la conseguente denuncia all’Autorità Giudiziaria di 66 persone

Importante rilievo nel comparto in parola assume l’attività di servizio denominata “Operazione NEMESI” che, nella scorsa annualità, è stata condotta in Piemonte, Liguria, Sardegna e Sicilia nei confronti di un’articolata associazione a delinquere, di stampo internazionale, dedita alla commissione di complesse frodi fiscali attraverso l’emissione di fatture false e l’utilizzo di crediti tributari inesistenti.

Oltre 60 militari impiegati nell’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di nove responsabili nonché di un provvedimento di sequestro di beni e disponibilità di oltre 20 milioni di euro. Il sodalizio criminale, che ha visto coinvolti ventidue soggetti indagati, di cui due all’estero, aveva escogitato un complesso meccanismo fraudolento attraverso la formazione cartolare di crediti falsi ed il loro utilizzo in compensazione in sede di dichiarazione dei redditi.

Al fine di soddisfare il credito erariale sono stati sottoposti, nell’anno, a sequestro per equivalente beni e valori per circa 22 milioni di euro di euro ed avanzate ulteriori proposte ablative all’Autorità Giudiziaria per ulteriori 20 milioni di euro.

Attenta e puntuale è stata anche l’azione di servizio svolta nel comparto extra-tributario (indagini di polizia giudiziaria) in cui i Reparti della Granda, oltre ad affrontare articolati contesti avviati d’iniziativa, di norma sulla scorta delle risultanze degli accertamenti tributari, vengono impiegati per evadere le crescenti richieste, 82 nella scorsa annualità, delle Procure della Repubblica che insistono sul territorio provinciale.

I Reparti dipendenti hanno anche fornito riscontro a circa 941 richieste di “informative antimafia” pervenute dalla Prefettura di Cuneo;

CONTRASTO AGLI ILLECITI NEL SETTORE DELLA TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA
Nello specifico settore, sono state eseguite due ordinanze di custodia cautelare personale nei confronti di un imprenditore titolare di una azienda fornitrice di materiali sanitari e di un dipendente pubblico.
L’attività, denominata “Operazione TITANIO”, è stata coordinata dal Procuratore della Repubblica di Cuneo, Dott. Onelio Dodero, nel settore del contrasto alle frodi in danno del Servizio Sanitario Nazionale e dei reati contro la Pubblica Amministrazione.
L’attività delittuosa si estrinsecava attraverso il pagamento da parte dell’Azienda Ospedaliera cuneese di ingenti fatture per l’acquisto di specifici dispositivi medici, in realtà mai consegnati.

Dalla documentazione esaminata emergeva, infatti, come i dispositivi medici oggetto di indagine venissero formalmente scaricati, attraverso il sistema di gestione del magazzino ospedaliero, in numero palesemente difforme e sproporzionato rispetto all’eventuale ed effettivo utilizzo in Sala Operatoria.

Le successive indagini consentivano di accertare come i registri operatori, in data successiva alla redazione e firma da parte dell’equipe chirurgica, venissero modificati da un pubblico dipendente, caposala responsabile del magazzino del blocco operatorio polivalente dell’Ospedale, che si era prestato al meccanismo fraudolento a fronte di un illecito compenso.

Al termine delle indagini, è stato eseguito il sequestro del profitto di reato conseguito ai danni dell’Azienda Ospedaliera Santa Croce e Carle di Cuneo, quantificato in oltre un milione di euro.
Successivamente l’attività in parola, estesa anche all’Ufficio giudiziario di Torino, è stata conclusa con l’esecuzione di un ulteriore decreto di sequestro preventivo per oltre 2 milioni di euro, nei confronti di due nuovi soggetti collegati all’Azienda Ospedaliera Universitaria “Città della Scienza e della Salute” di Torino, nonché con la segnalazione alla Corte dei Conti di un danno erariale di 3 milioni di euro.

CONTROLLO ECONOMICO DEL TERRITORIO E OPERAZIONI DI SOCCORSO

Per quanto concerne il dispositivo a presidio del territorio e della sicurezza stradale, implementato dal “Dispositivo permanente di contrasto ai Traffici Illeciti”, nel corso del 2019 sono state impiegate 1.691 pattuglie, che hanno controllato 10.221 persone e mosso 416 contestazioni per infrazioni al Codice della Strada, procedendo al ritiro di 32 patenti.

I militari della Stazione di soccorso alpino (S.A.G.F.), unitamente alle unità cinofile a disposizione, hanno operato decine di interventi in montagna, recuperando n. 6 persone decedute e n. 26 persone infortunate sulle piste da sci ed alpinisti e/o escursionisti in difficoltà.

BILANCIO OPERATIVO NELLO STATO DI EMERGENZA DA COVID-19

Nell’anno in corso, in ragione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 in atto, l’attività dei Reparti operativi del Comando Provinciale di Cuneo è stata indirizzata a tutela della collettività, in particolare effettuando quotidianamente sul territorio appositi controlli nei confronti dei cittadini e delle imprese finalizzati a reprimere condotte illecite connesse all’emergenza sanitaria, in parte ancora in atto.

L’attività, svolta in sinergia con le altre Forze di Polizia, con il coordinamento della Prefettura di Cuneo, ha permesso di controllare più di 2.000 cittadini ed ha portato, nella prima fase in cui era prevista la violazione costituente reato, alla denuncia di 9 soggetti sorpresi a circolare senza alcuna valida giustificazione.

Le infrazioni hanno riguardato l’art. 650 del Codice Penale “inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità”, l’art. 495 “falsa attestazione/dichiarazione a Pubblico Ufficiale” e l’art. 496 “false dichiarazioni sull’identità e su qualità personali proprie e di altri”.

Successivamente, una volta entrata in vigore la norma che ha introdotto specifiche violazioni di natura amministrativa con conseguenti sanzioni pecuniarie (Decreto legge 19 del 25 marzo 2020), i finanzieri della “Granda” hanno verbalizzato 166 cittadini che avevano violato le direttive sul contenimento e hanno controllato 136 attività/esercizi commerciali, con conseguente irrogazione della sanzione in capo ai titolari di tre attività ai sensi dell’art. 4 comma 4 del citato Decreto (sospensione dell’attività per un periodo massimo di 5 giorni).

Inoltre, nel periodo, sono state individuate e sottoposte a sequestro complessivamente più di 87.000 Dispositivi di Protezione Individuale (mascherine) non conformi ai dettami di legge.

Nel medesimo arco temporale, sono state analizzate, sulla base di una proficua collaborazione istituzionale con la locale Prefettura, più di 1200 comunicazioni inoltrate all’Autorità di Pubblica Sicurezza da parte delle aziende “funzionali e correlate alle filiere autorizzate” al fine di verificare l’esistenza di un’effettiva relazione economico-commerciale con le attività d’impresa ritenute essenziali dal Governo.

In linea con i compiti affidati loro le Fiamme Gialle di Cuneo, anche per il prosieguo del 2020, continueranno nella loro opera di contrasto ai fenomeni distorsivi che alterano la regolare concorrenza tra le imprese sul territorio della “Granda”, danneggiano le risorse economiche pubbliche e riverberano negativamente sul carico fiscale che grava sui cittadini onesti.

Attenta e costante, infine, sarà l’azione per prevenire eventuali tentativi di infiltrazione della criminalità economico-finanziaria, anche in forma organizzata, nell’economia legale della Provincia, in particolar modo in un momento storico particolarmente difficile per molti settori della parte sana dell’imprenditoria e del commercio, che deve ripartire e risollevarsi, evitando “scorciatoie” o il ricorso a “capitali facili”, ma di dubbia provenienza.

In questo senso, decisivo sarà il dialogo tra il Corpo e le associazioni di categoria, i consorzi e tutte quelle forme di aggregazione di imprese e commercianti, con i quali il rapporto non dovrà essere di diffidenza e timore, ma di reciproco rispetto e collaborazione.