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La Grotta di Bossea piccola perla con rare stalattiti

All’interno della “Sala del Tempio” è possibile vedere una ricostruzione scheletrica di un esemplare di orso “speleo”

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La Grotta di Bossea si apre in Val Corsaglia, nel Comune di Frabosa Soprana, a 836 metri di quota, e si può annoverare fra le più belle ed importanti d’Italia. Si tratta di un’area protetta gestita dall’Ente di gestione del Parco Naturale del Marguareis.È caratterizzata essenzialmente da tre aspetti: grandiose dimensioni ambientali, con vaste panoramiche su paesaggi pittoreschi e scoscesi; grande ricchezza di acque correnti e precipizi; alto valore scientifico e naturalistico.
È suddivisa convenzionalmente in una zona inferiore caratterizzata da imponenti dimensioni e in una zona superiore costituita essenzialmente da un complesso di strette gallerie sviluppate su piani sovrapposti. Le due parti della cavità sono separate dalla cascata del Lago d’Ernestina. Il concrezionamento calcareo costituito da stalattiti, stalagmiti, cortine e colate presenta spesso dimensioni imponenti e grande bellezza per forme e colori.
Esplorata nel 1850 da un gruppo di valligiani guidati da Domenico Mora, venne aperta al pubblico (per prima in Italia) il 2 agosto 1874 ad opera del Senatore Giovanni Garelli di Mondovì.
Dal 1969 è sede di una stazione scientifica del Gruppo Speleologico Alpi Marittime del Cai di Cuneo che ha come oggetto d’indagine i fenomeni anche biologici tutt’ora in atto nella cavità.
Bossea annovera ben 57 specie di animali cavernicoli, di cui 10 endemiche, e grande interesse riveste il materiale paleontologico rivelato da scavi condotti per alcuni decenni a partire dal giugno 1865.
Fin dalle prime esplorazioni sono state ritrovate nella grotta le ossa dell’Orso Speleo, conosciuto anche come orso delle caverne, vissuto in tutta l’Eurasia durante il periodo dell’Era Quaternaria e presente in queste zone fra gli 80.000 ed i 12.000 anni fa. Le dimensioni di quest’orso erano molto grandi: gli esemplari maschi potevano raggiungere, in posizione eretta, anche i 3 metri di altezza e pesare 1000 chilogrammi; le dimensioni delle femmine erano invece più ridotte, circa la metà del maschio. Con parte del materiale è stato ricostruito uno scheletro completo di Ursus Spelaeus, esposto nella “Sala del Tempio”.
In grotta vi è una temperatura costante, tutto l’anno, di 9°C: si consiglia, pertanto, di affrontare l’escursione con abbigliamento adeguato (scarpe antiscivolo e maglione o giacca sportiva).
Nella grotta è situato un laboratorio carsologico sotterraneo gestito dalla Stazione Scientifica di Bossea (Cai di Cuneo) e dal Dipartimento Geo-risorse e Territorio del Politecnico di Torino, con la collaborazione del dipartimento di Cuneo dell’Arpa del Piemonte e della Sezione Radiazioni dell’Arpa Valle d’Aosta.
Il laboratorio è attualmente articolato nelle sezioni Idrogeologica Carsica e Meteorologica ipogea: vi ha luogo in particolare lo studio delle circolazioni idriche nelle rocce carbonati che, dell’organizzazione e dell’evoluzione degli acquiferi carsici, dei processi speleo genetici e litogenetici, dei costituenti atmosferici, del microclima e del bilancio energetico dell’ambiente sotterraneo che caratterizza la fauna sotterranea.
Nel mondo sotterraneo è presente una fauna rarefatta nelle popolazioni e minuta nelle dimensioni, ma altresì qualificata dall’estrema specializzazione e per la rarità dei suoi rappresentanti. Le grotte inoltre costituiscono delle isole per le barriere geografiche e geologiche che separano un massiccio calcareo dall’altro. Ogni caverna è pertanto un microcosmo a sé stante, con abitanti esclusivi, non condivisi con altri biotopi. Più di una specie vivente nella grotta di Bossea non si trova altrove nel mondo intero: basterà citare a titolo di esempio il Diplopode Plectogona Bosseae, il Palpigrado Eukoenenia strinati ed il Ragno Troglohyphantes Pedemonta-num. Con le cinquanta specie censite a tutt’oggi, la preziosa grotta si pone tra quelle più faunisticamente più ricche.
Vale una visita, sul versante opposto, la residenza reale più a sud del circuito sabaudo, la Certosa Reale di Casotto che è la location scelta per il famoso concerto di Ferragosto. Per il terzo anno consecutivo, ad ospitare l’evento, che sarà dedicato alle vittime della pandemia e verrà trasmesso dalla Rai in diretta nazionale, sarà la provincia di Cuneo in prima linea al fianco dell’Orchestra “Bartolomeo Bruni” di Cuneo, diretta dal maestro Andrea Oddone.