Le “app” mobili sfidano il Covid

Dal passaporto sanitario digitale a Immuni, l’applicazione che intende stoppare i contagi

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In questi giorni di pandemia si parla sempre più spesso di strumenti digitali, come app e portali web, capaci di supportare ciascuno nella gestione quotidiana dell’emergenza coronavirus e nel monitoraggio e nell’accesso ai propri dati medico-sanitari, senza che venga meno il rispetto della privacy. Su questo secondo aspetto, in particolare, si è guardato con molta attenzione ad alcune soluzioni adottate negli Stati Uniti d’America, trascurando però il fatto che in Italia un servizio del genere esiste già e lo ha inventato una startup astigiana. Ci riferiamo in particolare a “DoctorTag”, il primo passaporto sanitario digitale brevettato, ideato da professionisti italiani, certificabile da un medico di medicina generale, che è accompagnato da una card e da una piattaforma multiservizio che può integrare comunicazioni e servizi di terze parti specifiche e commerciale. Si tratta, come suggerisce il nome, di un’autentica cartella medica digitale, certificata, in quanto dà la possibilità di rendere certi i propri dati inseriti facendoli verificare e convalidare da un medico (come il proprio medico di medicina generale). La cartella è accessibile universalmente tramite app (disponibile gratuitamente sia su Play Store che su AppStore) ed è accompagnato da una tessera dotata di “chip” Nfc (lo stesso delle carte di credito) in modo da consentire la lettura dei dati, anche in assenza di connessione di Internet, semplicemente appoggiando la card al telefono (a patto che, a sua volta, sia dotato di tecnologia Nfc) oppure inserendo il codice univoco stampato sulla card nel modulo presente sul sito di DoctorTag. Tutto ciò nel rispetto totale della privacy, garantita dal controllo a due accessi differenziati. La startup guidata da Massimo Boccia, durante l’emergenza, ha realizzato diversi progetti sociali, anche in sinergia con “SosFarma” per l’acquisto e la consegna di farmaci a domicilio e con l’associazione “linea-menti” che si occupa di supporto psicologico. Ha collaborato anche nella realizzazione di servizi a supporto dell’autonomia per gli anziani, insieme, tra gli altri, al Comune di Asti, all’Ordine dei medici e alle strutture sanitarie interessate. Ha inoltre curato il progetto per il lancio di una card istituzionale di territorio con il Comune di Montiglio Monferrato, rivolta in particolare a scuole (sicurezza per gli alunni), i servizi sociali e avviato il progetto “la sicurezza in movimento” pensata in particolare per i pazienti con malattie croniche. Intanto dovrebbe essere questione di ore il lancio dell’app Immuni per il tracciamento anti contagio. Il down­load potrà essere effettuato da chiunque in Italia ma il sistema, che allerta chi è stato a contatto con una persona risultata positiva al coronavirus, sarà attivo solo nelle Regioni che aderiranno alla fase di sperimentazione (Liguria, Marche, Abruzzo e Puglia). Prima del rilascio su scala nazionale è infatti prevista una fase di test. Nemmeno il tempo di lanciare l’applicazione che è già scoppiata una pandemia informatica: nei giorni scorsi, infatti, si è diffuso un virus digitali che, con il pretesto di far scaricare un file denominato Immuni, prendono in ostaggio i dispositivi (e i relativi dati) e poi chiedono un riscatto. Invitiamo quindi a prestare attenzione a e-mail che invitano a cliccare su un sito che imita quello della Federazione ordini dei farmacisti italiani.