Ci vuol fegato ad avere cuore

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Nelle favole più o meno succede così: un uomo e una donna si incontrano, si innamorano, il loro sentimento è contrastato dall’impedimento del caso (il destino, la famiglia o quant’altro), ma l’amore dei protagonisti riesce ad avere la meglio su tutto, permettendo loro di coronare il sogno d’amore. Si sposano e vivono felici e contenti. Allora mi chiedo perché la mia storia non possa diventare come una favola: d’altronde anche io e il mio fidanzato abbiamo seguito l’iter sopra descritto, dal colpo di fulmine alle varie traversie, per arrivare al momento in cui finalmente abbiamo potuto dare sfogo al nostro sentimento.

Quello che manca, però, è l’ultimo passo: il matrimonio. Sono sette anni che sto (bene, anzi benissimo) con lo stesso ragazzo e da almeno quattro ho iniziato a fargli capire che è ora di concretizzare il rapporto, unendo le nostre vite davanti al Signore e alla legge. Lui, benché non troppo entusiasta dell’idea, non si è mai detto contrario alla cosa, rimandandola però sempre un po’ più avanti nel tempo. Adesso, però, mi sono stufata: alla soglia dei 33 anni ho deciso di dargli l’ultimatum: o fissiamo le nozze entro il prossimo anno o lo lascio. Non è un ricatto, sia chiaro: si tratta di una legittima esigenza di dare un senso a questo rapporto, iniziare a progettare una famiglia, avere una casa nostra, programmare un figlio e tutto quel che ne consegue. Se lui non è in grado di farsi carico di ciò, evidentemente non è la persona giusta, perché a me non basta più vivere bene alla giornata, voglia fare progetti a lungo periodo, iniziare la nostra “vera” vita insieme.

Al momento lui è stato sul vago, ammettendo che capiva il mio stato d’animo, aggiungendo di non aver dubbi sui suoi sentimenti, però vorrebbe attendere tempi migliori per fare un passo così importante. Io non cedo: o matrimonio o addio!

Martina (Cuneo)