Definite le linee guida per i centri estivi in Piemonte

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La Giunta Regionale del Piemonte ha approvato la delibera sulla nuova disciplina per la programmazione e la gestione in sicurezza delle attività dei centri estivi.

Con il confronto avvenuto nei giorni scorsi con le autonomie locali, gli enti religiosi, il Terzo settore, il mondo cooperativo e le scuole paritarie – ha affermato l’assessore alle Politiche sociali, Chiara Caucino – si è potuta effettuare la necessaria condivisione sulle misure formalizzate. In questo modo rispondiamo alle legittime richieste di Comuni, operatori, famiglie, bambini e ragazzi. Il decreto del Governo stabilisce che non si possa iniziare prima del 15 giugno, ma noi cercheremo di anticipare questa data quanto più possibile”.

Le linee guida che disciplinano il funzionamento del servizio sono divise in tre parti: la prima è dedicata alle indicazioni operative, la seconda alle fattorie didattiche, l’ultima agli accordi di gemellaggio che permetteranno all’organizzatore titolare dei singoli centri estivi di avvalersi dei volontari del Servizio civile universale in affiancamento agli educatori e agli operatori.

Destinatari del servizio sono i bambini e i ragazzi fra i 3 e i 17 anni. Per la collocazione nel gruppo, farà fede l’età alla data dell’avvio delle attività. Per la fascia 0-3 anni, invece, ad oggi tutte le attività educative sono sospese per effetto del Dpcm del 16 maggio scorso.

È nostro intendimento – puntualizza Caucino – consentire lo svolgimento delle attività in ogni struttura, immobile o area che disponga dei requisiti di agibilità ai sensi del Dpr n.380/2001, la cui sussistenza dovrà essere dichiarata nella Scia secondo un modello che sarà predisposto dagli uffici regionali. La capacità ricettiva, in linea generale, non potrà superare i 100 posti. Ove la struttura consenta la gestione di numeri maggiori, sarà possibile realizzare più moduli da 100.

Cosa molto importante è che deve essere sempre possibile identificare una ‘zona filtro’ per operatori e utenti, per il triage e le operazioni di vestizione e svestizione. Per quanto attiene al personale si dovrà prevedere un coordinatore di età non inferiore a 18 anni con esperienza triennale documentata, operatori maggiorenni e personale ausiliario adeguato alle esigenze; in via complementare, potranno essere coinvolti in affiancamento volontari, anche del Servizio civile, e adolescenti di 16-17 anni opportunamente formati”.

Nella rete sono state inserite anche le fattorie didattiche. Decisione che per l’assessore all’Agricoltura, Marco Protopapa, “riconosce il ruolo delle nostre aziende agricole anche nella capacità di offrire percorsi educativi ai bambini ma anche a ragazzi, adulti, anziani e alle persone più fragili. Inoltre, in situazione di emergenza sanitaria la fattoria didattica risulta essere un contesto ottimale per le attività che si svolgono all’aperto, nella riduzione dei rischi da contagio. Offriamo alle famiglie un’ulteriore possibilità di scelta nelle attività formative per i loro bambini e al tempo stesso avviciniamo i più giovani alla realtà del nostro mondo agricolo”.

c.s.