L’evento online della Fondazione Mirafiore ha analizzato le prospettive del settore turistico

Il distretto turistico di Langhe, Monferrato e Roero riparte con fiducia ed entusiasmo, consapevole di avere la possibilità di programmare un futuro da assoluto protagonista. È quanto emerso dal “web-dibattito” promosso sabato 23 maggio dalla Fondazione E. di Mira­fiore sulla sua pagina Fa­ce­book. Incalzati dal direttore artistico della Fondazione Pao­la Farinetti, si sono confrontati il presidente dell’Ente turismo Langhe, Monferrato, Roero Luigi Bar­bero, il direttore Mauro Car­bone, la presidente dell’En­te Fiera internazionale del tartufo bianco d’Alba Liliana Allena e l’imprenditore Oscar Farinetti.

Mai banale, anche in questa occasione il fondatore di Eataly ha tracciato, senza tanti giri di parole, la strada maestra che il settore turistico dovrà seguire nell’epoca post Covid-19. «Il nostro turismo e la Fiera del tartufo erano in forma strepitosa ed è da lì che dob­biamo ripartire. Bi­so­gna reagire mettendo in campo la “fantasia italiana” che già tante volte che ci ha permesso di rialzarci e spiccare il volo, senza aspettare che siano gli altri, specie i politici, a trovare la soluzione», ha affermato Os­car Farinetti, aggiungendo che le parole chiave attorno alle quali è possibile sviluppare i progetti futuri sono due: «Ri­spetto e sostenibilità, perché, domani, vinceranno le regioni “pulite”».

Questo ap­proccio, secondo il patron di E­at­aly, apre a grandi opportunità per le colline del vino piemontesi riconosciute patrimonio Une­sco che, mettendosi in azio­ne tempestivamente, «po­trebbero diventare il primo territorio totalmente “green”».

«La chiave sarà inserire nei disciplinari vitivinicoli la coltura biologica e, in generale, puntare su iniziative non impat­tanti, come, ad esem­pio, tour per i vi­si­ta­tori su mezzi esclusi­vamente “gre­en”. Noi imprenditori, in questo senso, faremo la nostra parte», ha concluso Farinetti, il quale, nella speranza che la Festa della Repubblica si possa festeggiare «con musei, teatri, librerie e ristoranti aperti 24 ore su 24 per una settimana», è protagonista del video “In parole semplici” presente all’indirizzo web ht­tps://vi­meo.com/412025692/585f502e37.

Sostenibilità e, an­che, sicurezza saranno i termini “guida” della Fiera del tartufo bianco d’Alba 2020 alla quale gli organizzatori stanno lavorando con grande intensità, in attesa di conoscere le linee guida statali anti contagio. Come già anticipato alla Rivista IDEA, la presidente dell’Ente Fiera Liliana Allena ha rimarcato che l’impegno è massimo per riuscire a organizzare la novantesima edizione dell’evento di punta del turismo territoriale (ogni anno genera un indotto dal valore di circa 150 milioni di euro) e che, pur dovendo rispettare le mi­sure di sicurezza, il protagonista indiscusso sarà il tar­tufo.

«Stia­mo vagliando diverse idee per riuscire ad assicurare la consueta esperienza multisensoriale della Fiera, senza rinunciare ai progetti legati al design, nella scia di quanto proposto nelle ultime edizioni, e agli eventi culturali, per i quali po­tremmo sfruttare i tanti spa­zi verdi, altamente suggestivi, che abbiamo a disposizione. Si punterà sul tu­rismo di prossimità e, sfruttando le ultime innovazioni digitali e tecnologiche, potrebbe essere lanciato un nuovo “format” della Fiera pensato per portare esperienze virtuali nelle case dei turisti di tutto il mondo, in attesa di poterli abbracciare qui nel 2021.

Tutto ciò portando avanti un importante lavoro di squadra con tutti i soggetti coinvolti», ha detto Allena. Tra questi c’è sicuramente l’Ente turismo, da cui arrivano segnali incoraggianti. Queste sono le parole del pre­sidente Luigi Barbero: «Se da un lato è utile monitorare come si stanno muovendo i flussi turistici internazionali, dall’altro è opportuno alimentare la promozione, anche perché la pandemia non ha intaccato i nostri punti di forza, ovvero enogastronomia, paesaggi e attività all’aperto.

E poi ci sono le prime notizie incoraggianti: l’Austria aprirà un “corridoio” che consentirà il passaggio dei turisti tedeschi diretti in Italia; inoltre sono arrivate nuove prenotazioni. In­som­ma, il 2020 non è per­so». Sulla stessa lunghezza d’onda il di­ret­tore Mauro Carbone, che ha dichiarato: «La stagione sarebbe sicuramente po­tuta andare meglio, ma la voglia di viaggiare in aree poco af­follate come le nostre è immutata; peraltro moltissime prenotazioni fatte per l’autunno sono state conservate.

Dopo l’11 settembre si credeva che nessuno sarebbe più salito su un aereo, ma non è stato così. Accadrà lo stesso con il turismo che, in ogni caso, necessita di aiuti adeguati per poter ovviare a tre mesi di mancati introiti».