Il post emergenza porterà i visitatori a scoprire luoghi da vivere all’aperto e le nostre montagne sono un tesoro inestimabile

Due mesi drammatici alle spalle ed un futuro pieno di incognite: il settore del turismo è stato duramente colpito dagli effetti dell’epidemia. Strutture ricettive, bar e ristoranti chiusi per oltre due mesi, divieto di viaggiare, prenotazioni annullate.

Un quadro decisamente allarmante. Eppure all’orizzonte si intravede la possibilità di far ripartire la macchina turistica nel cuneese. La speranza si chiama montagna. L’Atl del Cuneese ci crede fortemente: «È la nostra occasione per rilanciare il turismo», spiega il presidente Mauro Bernardi. «Nel post emergenza la gente andrà alla ricerca di spazi aperti ampi, posti dove si possano rispettare le distanze e non ci siano assembramenti. La montagna garantisce tutto questo, e noi abbiamo delle montagne magnifiche nel nostro territorio. Le bellezze che abbiamo lasciato a marzo, sono ancora lì, tutte da gustare per i turisti».

«È vero, il nostro territorio è sempre magnifico, esattamente come prima», concorda il direttore Daniela Salvestrin. «In questi mesi abbiamo voluto lanciare messaggi di rassicurazione e di serenità ai nostri operatori turistici, facendo sentire loro il nostro supporto anche in una situazione così complicata. Adesso, invece, è il momento di ripartire. E dobbiamo farlo puntando sulla montagna e sull’outdoor, che potranno essere le nostre carte vincenti.

Il piano studiato dall’Atl del Cuneese per rilanciare il turismo prevede una campagna promozionale a tappeto nel mese di giugno sugli organi di informazione locali e non solo: «Dal 3 giugno, se le cose non cambieranno, avremo tutti più certezze sugli spostamenti che saranno consentiti nell’estate», spiega ancora Bernardi.


«A quel punto, chi ne avrà la possibilità deciderà dove andare in vacanza. Ma non c’è tanto tempo, perché le ferie solitamente sono nei mesi di luglio ed agosto, quindi dobbiamo convincere i turisti a scegliere le nostre montagne nelle settimane di giugno. Come? Aggredendo il mercato, con immagini e messaggi del nostro splendido territorio. Siamo avvantaggiati rispetto ad altre realtà, dobbiamo approfittarne. Abbiamo deciso di investire le risorse risparmiate in questi mesi in una campagna di comunicazione che speriamo possa dare i suoi frutti».

Naturalmente, ci si rivolgerà soprattutto ad un target di turista locale, di prossimità: «Chi potrà viaggiare, questa estate lo farà principalmente in Italia. Per questo puntiamo su turisti vicini al nostro territorio, provenienti da regioni confinanti, addirittura sui cuneesi: vogliamo riuscire a farli spostare in luoghi che si trovano a due passi, dove magari non avevano mai pensato di trascorrere le vacanze e in cui possono scoprire delle belle sorprese. Ovviamente ci sarà sempre l’attenzione per chi arriverà da più lontano, ma come sappiamo, per quanto riguarda i viaggi internazionali, in questo momento ci sono molte incertezze».

Tra le iniziative in fase di realizzazione anche le videocartoline per promuovere il territorio del cuneese attraverso le bellezze paesaggistiche, le eccellenze artistiche, culturali ed enogastronomiche. «Stiamo girando le immagini proprio in questi giorni», conferma il direttore Daniela Salvestrin.

«I responsabili degli uffici turistici di nostra gestione stanno accompagnando il videomaker nei vari territori per realizzare i filmati. Ci saranno due versioni delle videocartoline: una più breve, di circa 30 secondi, che verrà pubblicata sui social; l’altra, che durerà intorno ai 3 minuti, verrà trasmessa dalle televisioni locali, interregionali e anche nazionali».

Il direttore racconta come sono stati questi oltre due mesi surreali per l’Atl del Cuneese, che sta provando a tornare gradualmente alla normalità: «A marzo abbiamo dovuto chiudere gli uffici e abbiamo continuato a lavorare da casa. Tutti i dipendenti sono stati operativi.

Devo ammettere che subito abbiamo un po’ accusato il colpo, ma ci siamo immediatamente adeguati alla nuova situazione e non abbiamo perso tempo. Abbiamo continuato a dare risposte alle richieste di chiarimenti degli operatori turistici, cercando soprattutto di rassicurarli e dare loro conforto per affrontare il momento difficile.

Ma non ci hanno contattato solo gli operatori, ci sono arrivate richieste di informazioni anche da turisti di zone particolarmente colpite dall’epidemia, come Bergamo, Brescia e Lodi: bei messaggi di speranza, che ci hanno aiutato a tenere alto il morale. Dal 4 maggio siamo tornati operativi in sede, ma gli uffici sono ancora chiusi al pubblico. Probabilmente apriremo nei primi giorni di giugno. Anche per noi non è stato facile, ma siamo riusciti a superare le difficoltà brillantemente, grazie alla collaborazione di uno staff molto affiatato. Nonostante tutto, nessuno di noi ha mai perso l’entusiasmo.

Siamo consapevoli del ruolo importante che abbiamo in questa ripartenza e vogliamo fare la nostra parte per non far spegnere i riflettori sul nostro territorio». Troppo importante ripartire per un comparto che ha pagato più di altri il lockdown degli ultimi mesi: «Gli incassi sono stati zero, mentre le spese correnti ci sono sempre state», prosegue Daniela Salvestrin.

«Le strutture ricettive adesso hanno potuto riaprire, ma si troveranno a fare i conti con minor clientela e maggiori costi per le regole che dovranno rispettare. Non sarà facile rialzarsi, gli aiuti che arriveranno potranno dare una mano, ma non basteranno per risollevare certe realtà. Un’iniziativa che potrà portare benefici è quella dei voucher turistici, che stiamo concordando con la Regione e che potranno permettere ai turisti di fermarsi in Piemonte 3 notti pagandone solo una».

«Sono stati mesi drammatici e la situazione è ancora molto negativa», conferma il presidente Bernardi. «Gli operatori turistici sono a terra e vedono il loro futuro incerto. Pur riuscendo a portare molta gente nelle nostre montagne, si dovrà fare i conti con le nuove misure di contenimento del Covid: soprattutto per i ristoratori significa fare entrare meno persone e quindi guadagnare meno.

Anche nella versione più ottimistica, sarà ovviamente un’estate lontana dai soliti numeri, ma possiamo riuscire comunque a fare dei buoni risultati. Negli scorsi mesi ho sentito tanto sconforto e incertezza negli operatori turistici, però c’è anche molta voglia di rimboccarsi le maniche e di ripartire.

I conti poi li faremo a fine anno, vedendo quanto effettivamente si sarà perso. Per certi aspetti forse il nostro territorio è più fortunato di altri: abbiamo tante conduzioni familiari che negli anni hanno saputo mettere fieno in cascina ed oggi sono in grado di fronteggiare meglio questa situazione così difficile. Dobbiamo guardare avanti tutti insieme e provare a ripartire».