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Compattezza: parola chiave del mandato

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Mauro Gola guida la Camera di commercio
L’ente camerale provinciale che rappresenta 80.000 aziende della Granda adesso ha nel presidente di Confindustria Cuneo il suo nuovo vertice

Mauro Gola, presidente esecutivo della Kelyan spa di Cuneo e am­ministratore delegato della A&C Servizi srl, alla guida di Confindustria Cuneo da tre anni, è il nuovo presidente della Camera di commercio di Cuneo.

L’imprenditore è stato eletto all’unanimità dal Con­siglio camerale appena insediato (composto a partire da questo mandato da 22 delegati mentre prima erano 30), a rappresentare le oltre 80.000 imprese della Granda, cui si aggiungono 3 componenti in rappresentanza delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, delle associazioni di tutela dei consumatori e dei liberi professionisti.

Guiderà l’ente camerale per il prossimo quinquennio, prendendo il posto di Ferruccio Dardanello, alla guida della Camera di commercio di Cuneo per 27 anni.  Prima di lui, Giacomo Oddero.

«Grazie davvero a tutti voi che avete creduto in me. So che lo avete fatto sulla base di un progetto per il futuro che, vi garantisco, m’impegnerò a realizzare», ha commentato Gola subito dopo l’elezione, per poi aggiungere: «Grazie ai presidenti delle associazioni, con cui attraverso un dialogo schietto e approfondito abbiamo iniziato questo percorso estremamente complesso e impegnativo.

Oggi vince la compattezza del mon­do economico, di im­prenditori e lavoratori dei nostri territori. Significa convergere su un’idea di sviluppo: essere tutti uniti per la crescita collettiva. La coesione che emerge da questa nuova istituzione è un valore aggiunto per le nostre imprese. E la coesione non è mai un passaggio scontato».

Il neo Presidente ha poi detto di sentire l’emozione e la responsabilità che deriva dall’assumere una carica tanto importante in un momento molto complicato, facendo un parallelo tra la situazione attuale e quella dell’immediato do­poguerra, «quando c’era una grande voglia di ricostruire una nazione, una provincia, una comunità, attraverso lavoro duro e idee innovative».

A IDEA, il presidente Gola ha concesso una prima intervista a commento della sua elezione.
Presidente, quando ha capito che si era concretizzata la sua candidatura?
«Non è stata una mia autocandidatura, ma una convergenza unanime e convinta sulla mia persona. Ha vinto la compattezza del mondo economico, degli imprenditori e dei lavoratori intorno a un’idea condivisa dello sviluppo da perseguire e che si è concretizzato in un progetto da cui è scaturita la mia candidatura».

Quella che spesso chiamiamo “Camera di commercio”, in realtà è “Camera di commercio, in­dustria, artigianato e agricoltura”. Dover fare sintesi tra mon­di così vasti non la preoccupa?
«Non mi preoccupa perché ho una squadra coesa con cui andrò a stabilire le priorità su cui andremo a lavorare. Ma la camera di commercio rappresenta anche il mondo del turismo, delle professioni, della cooperazione, include i sindacati e i consumatori.

La nostra sarà una camera delle responsabilità; ho voluto ricordare che tocca a noi in primis, come amministratori pubblici, far rivivere un’etica del servizio pubblico, recuperare un spirito da “servant”, che si basa su valori quali la responsabilità, l’integrità e l’astensione dal perseguire l’interesse personale nel proprio operato.

Solo in questo modo potremo contribuire a fare in modo che l’amministrazione pubblica non sia percepita come un peso e faremo in modo che le persone le si avvicinino.

Questa è una delle sfide a cui siamo chiamati, che ci impone di lavorare con grande spirito di servizio e avendo ben chiara quella visione di grande piramide rovesciata in cui la base, e lo è davvero, sia il vertice, e il vertice abbia la concretezza e l’operatività della base».

Il suo predecessore per 27 anni, Ferruccio Dardanello ha spesso utilizzato, rendendola celebre, l’immagine di “modello Cuneo” per descrivere una realtà che ha saputo diventare nel tempo uno dei motori dell’economia del nostro Paese. Le piace?
«È un’immagine che dà il senso e la realtà di questa grande comunità laboriosa, la cui operosità è stata riconosciuta da tutti e che, come ha spesso ricordato il mio predecessore, ha rappresentato e rappresenta un esempio.

Un modello che fa parte del nostro Dna e che va ulteriormente sviluppato, sia rispetto ai mercati esteri che a quello italiano. Rappresenta le grandi potenzialità che la nostra comunità può e sa esprimere».

BaNNER
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