Ci vuol fegato ad aver cuore

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Gentile allegro chirurgo, dopo aver cercato inutilmente di convincere mio marito della fondatezza delle mie convinzioni, ho deciso di provare a illustrare i fatti a lei, nella speranza possa confortarmi del fatto che, alla soglia dei 40 anni, non sono diventata improvvisamente paranoica. Perché sono piuttosto convinta che tra mio padre e la madre di mio marito ci sia una specie di “amicizia affettuosa”. In buona sostanza, vedo che mio padre, uomo sempre sulle sue, molto formale, quasi arcigno, usa nei confronti di mia suocera una cortesia inusitata, le presta attenzioni che ha mai riservato nemmeno a mia madre e addirittura, cosa mai vista, sorride di gusto alle sue battute, la scruta con ammirazione. Proprio lui, che ha sempre guardato tutti dall’alto al basso. Naturalmente non ne ho parlato né con mia madre, né con il padre di mio marito e tanto meno ne ho fatto parola con i diretti interessati. Ho condiviso questi pensieri solo con mio marito, il quale mi ha dato della pazza. Eppure io conosco bene mio padre: non ha mai esternato in pubblico i suoi sentimenti nemmeno per sua moglie, figurarsi se si permetterebbe di dar da pensare sul suo rapporto con la consuocera. Incredibile, ma davvero non so come altro de­finire mio padre, se non “invaghito” di mia suocera, solare e gentile con tutti, certo non solo con lui. Non saprei dire se ricambia l’invaghimento e non so nemmeno se voglio saperlo. Chiedo solo: crede che sia possibile?
Monica (Cuneo)