Luigi Barbero (Ascom Bra): “Il Decreto Rilancio è un primo passo, ma ancora insufficiente”

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Anche se ancora insufficiente, credo che possa considerarsi un primo passo per traghettare le imprese verso il post-coronavirus in condizioni ottimali per la ripartenza.” Questo il giudizio sul Decreto Rilancio espresso da Luigi Barbero, direttore di Ascom Bra e presidente ATL Langhe Monferrato Roero. “E’ stato uno sforzo importante, ma ci auguriamo che anche grazie a un intervento maggiore dell Europa si possa fare di più su alcuni aspetti. Servono più contributi a fondo perduto, maggiori detrazioni ed esenzioni fiscali e una riduzione degli iter burocratici a 360 gradi.”

E mentre si attendono ulteriori misure per la ripresa, già si contano le prime vittime della crisi economica: “Al momento stiamo monitorando la situazione. Qualche azienda ha già espresso la propria volontà a non ripartire, ma per fortuna non parliamo di un numero preoccupante.” 

Non manca la preoccupazione per il futuro del settore della ristorazione che rischia di essere fortemente menomato dalle misure di sicurezza che le attività dovranno adottare. “Da fine mese ci sarà la ripartenza vera e propria. Purtroppo le anticipazioni che sono state annunciate sono troppo stringenti e tali da compromettere in molti casi la riapertura delle attività. Ristoranti e bar purtroppo saranno molto limitati dalle misure di sicurezza che saranno costretti ad adottare. Senza un alleggerimento di queste misure, il loro potenziale sarà ridotto al minimo e difficilmente riusciranno a coprire le spese“.

Secondo Barbero, gli interventi previsti dal Dl Rilancio sono insufficienti anche per il settore turistico, considerati alla luce delle prospettive altamente negative che attendono il comparto. “Il turismo vivrà un anno difficilissimo. In questo momento le frontiere sono chiuse e alcune nazioni, come Austria e Germania, iniziano a stipulare accordi bilaterali che escludono l’accesso ai cittadini italiani. Inoltre date le conseguenze della pandemia oltreoceano, l’afflusso turistico proveniente dagli Stati Uniti, che negli ultimi anni aveva dato molte soddisfazioni in termini di crescita e qualità, verrà a mancare. Ci sarà una cannibalizzazione del turista italiano, le Regioni cercheranno di strapparsi di mano i pochi turisti nostrani. Avremo dei mesi molto difficili.”