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Cuneo – Hotel Ligure a disposizione per la quarantena, Chiesa: “Orgoglioso della risposta degli albergatori”

Partito martedì il progetto promosso dal Consorzio Socio Assistenziale e dal Comune e applaudito dal vice presidente di Federalberghi Piemonte

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A Cuneo è partito martedì il progetto promosso dal Consorzio Socio Assistenziale del Cuneese e dal Comune per accogliere le persone che devono svolgere un periodo di quarantena (perché positive al Covid-19) o di isolamento fiduciario, ma non possono restare nella propria abitazione per la convivenza con soggetti “fragili”, come anziani, bambini o pazienti oncologici. Il progetto è stato realizzato grazie al contributo di 55.000 euro della Fondazione CRC ed è stato condiviso con il Distretto Sanitario Sud Ovest dell’Asl CN1, oltre che con la Confcommercio di Cuneo.

Tra quelli che hanno risposto alla ricerca, è stato individuato l’Hotel Ligure, dove sono disponibili 24 stanze e dove sono già entrate alcune persone. “Questo progetto mette a disposizione del territorio un servizio importante – spiega il presidente del Consorzio Giancarlo Arneodo -. Abbiamo messo in piedi una macchina organizzativa complessa ma rapida”. “Uno spazio sicuro dedicato a chi ha bisogno di fare una quarantena in sicurezza – aggiungono il sindaco Federico Borgna e il vice sindaco Patrizia Manassero -. Essere comunità significa prendersi cura di sé stessi e degli altri, in questi giorni ancora di più”.

Agli ospiti verrà assicurata un’assistenza personalizzata da parte di personale sanitario, socio assistenziale, educativo e psicologico, servizi di consegna pasti e lavanderia. Avranno una camera con bagno. Nessun dubbio da parte della famiglia Calandri, titolare dell’Hotel Ligure, a dare la propria disponibilità. Per loro parla Giorgio Chiesa, che oltre a far parte della famiglia è anche vice presidente di Federalberghi Piemonte: “Sono orgoglioso della risposta di tutti gli albergatori, che hanno dato la loro disponibilità. Il Ligure è stato individuato come la struttura più idonea per le esigenze e siamo stati felici di poter concedere una struttura che è comunque ferma. I timori del vicinato? Li comprendo, ma la struttura è blindata, possono entrare solo gli addetti sanitari e le persone ospitate: non sono un medico, ma ci siamo avvalsi di uno staff competente che ci ha assicurato che non ci sono rischi”.