Coronavirus: Noi4You a sostegno dell’isolamento sociale

Rimane attivo, telefonicamente, lo sportello di ascolto Noi4you al numero 375 5518066 per situazioni non solo di violenza, ma anche di ansia e difficoltà emotive dettate dal delicato momento storico

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L’associazione Noi4You vuole essere vicina alla popolazione anche a distanza.

Tanti gli eventi dell’associazione in programma nel calendario di queste settimane che, come tutti sono stati annullati o posticipati a data da destinarsi. In questo periodo così complicato, Noi4you vuole però portare avanti la mission che persegue con il Laboratorio dell’Autostima e l’Accademia dell’Arte di Educare, ovvero la responsabilità di ognuno verso il proprio benessere ed il proprio comportamento, in quanto ognuno fa parte di una intera ed unica società.

La volontaria N4Y, psicologa-psicoterapeuta Giulia Martini propone una riflessione rispetto all’importanza del “non fare” in questo momento di difficoltà: “In questi giorni di chiusura in casa, molte persone cucinano, puliscono, meditano, fanno attività fisica,… Insomma in qualche modo ci si riempie la giornata in una moltitudine di attività per ritrovare un po’ quella vita programmata che ci si è lasciati alle spalle… ma siamo sicuri che non sia un modo per “riempire” nuovamente gli spazi e sentirci più soddisfatti della nostra giornata? Come se la vita fosse uno “spazio da riempire” per forza e in ogni modo?” – prosegue la dott.ssa Martini – Guardiamo i bambini: loro passano molto tempo a fantasticare, a creare “storie immaginarie”, a sognare ad occhi aperti.. quante volte li vediamo ipnotizzati a fissare un punto nel vuoto? Ecco.. noi adulti, questo l’abbiamo perso, anzi, una persona che sogna ad occhi aperti è considerata come una persona che non riesce a stare con i piedi per terra. Come se dovessimo sempre sapere “che cosa fare” e poco a “stare nel non fare nulla”.

Il non fare nulla, dunque, quello spazio che permette ad ognuno di sentire e di percepire
realmente sè stessi.. ma come si può fare?
Uno strumento davvero molto utile è il respiro – spiega la psicoterapeuta – ll respiro
permette di “entrare” dentro se stessi per almeno qualche secondo e stare lì, nel presente.
Senza i pensieri, i programmi, il “fare” per forza qualcosa; il respiro permette di “essere”. Se ci focalizziamo qualche secondo al giorno sul respiro, senza forzarlo, permettiamo a noi
stessi di entrare in quello spazio in cui posso semplicemente stare”.
Quante volte durante la giornata, “stiamo” effettivamente nelle cose? Mentre mangiamo,
assaporiamo davvero il cibo che stiamo mangiando? Siamo davvero in quel momento così
importante, o stiamo pensando a tutto ciò che dobbiamo/vogliamo fare nel pomeriggio?

Un altro strumento importante sono le immagini racconta la dott.ssa Martini, specializzata in psicologia psicosomatica: “Esse non sono frutto della nostra mente, ma sono l’essenza di ciò che c’è dentro di ognuno di noi; dunque, prendiamoci anche qui insieme al respiro, qualche istante per creare dentro di noi un’immagine di un luogo sicuro, un luogo che ci faccia stare bene e ogni volta che ne sentiamo la necessità possiamo ritornarci e rivivere quelle sensazioni di benessere”.
Il concetto del “non far nulla” lo si ritrova spesso nel pensiero orientale e non lo si considera come un momento di passività, anzi, di massima consapevolezza, poiché è un momento in cui posso realmente “stare” con me stesso e quindi fonte di nutrimento.
Oltre ai bambini, pensiamo agli alberi: essi sono ben radicati a terra; le radici sono nascoste, al buio, nel silenzio e poi si ergono in alto verso il cielo; gli alberi “stanno”, non si chiedono se è meglio fare una cosa o l’altra, semplicemente “sono”.
Proprio come gli alberi, cerchiamo di utilizzare questo periodo di stasi per radicare bene i
piedi a terra, respirando, assaporando il momento per quello che è: nessuno ci vieta di
alzare gli occhi al cielo e sognare ad occhi aperti, di immaginare. È adesso il momento
opportuno, è il presente!

Rimane attivo, telefonicamente, lo sportello di ascolto Noi4you al numero 375 5518066 per situazioni non solo di violenza, ma anche di ansia e difficoltà emotive dettate dal delicato momento storico.