“Sindaco, la voce grossa la faccia con chi non ha disposto tamponi e mascherine a medici e anziani fossanesi”

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO la lettera, rivolta a Dario Tallone, dai consiglieri di minoranza (Paolo Cortese – Francesca Crosetti – Vincenzo Paglialonga – Rosita Serra)

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Gentile Direttore,

in questo mese, come minoranza, siamo stati zitti, buoni e collaborativi, riconoscendo pubblicamente al Sindaco una adeguata risposta nella prima fase dell’emergenza. La nostra però non è stata una collaborazione passiva e, facendoci portavoce dei cittadini, abbiamo rappresentato, in forza del nostro ruolo di consiglieri, quelle che riteniamo azioni importanti da adottare in fretta, a difesa della salute dei fossanesi. 

Risultato: siamo stati completamente ignorati. Avremmo voluto rilevare, ma non lo abbiamo fatto, che il lavoro dei Carabinieri e dei Vigili tendenzialmente lo lasceremmo fare a loro, che hanno professionalità adeguata e godono di tutta la nostra stima. E richiamare, d’altra parte, che alcune azioni amministrative urgenti solo il Sindaco le può fare. Specie quando siano risposte a problemi che via via l’emergenza impone. E tra le risposte da dare, la meno urgente ci sembra una flotta di droni sulle nostre teste.

Ecco invece alcune delle iniziative che da settimane abbiamo segnalato, senza aver avuto dal Sindaco alcun riscontro, nonostante questa pandemia ci abbia insegnato che la tempestività di certe misure può portare ad esiti molto diversi.  

1. Sarebbe stato prioritario sollecitare per iscritto l’ASL e la Regione a fornire i cosiddetti DPI, dispositivi di protezione individuale (tra i quali le mascherine) ai sanitari del territorio e ai medici di famiglia: ad oggi ci risulta sia stata consegnata una sola mascherina FFP3 e un mazzo di quelle chirurgiche di carta (con la precisazione che non sono idonee!). Idem per le residenze fossanesi per anziani. L’autorità che può farlo è il Sindaco.

2. Altra richiesta urgente inviata per tempo: sollecitare la Regione a sottoporre ai tamponi tutti i sanitari, gli operatori in prima linea, infermieri, oss e gli anziani a rischio. Ad oggi il Piemonte (pur essendo tra le Regioni più colpite) – oltre i proclami – ne ha disposto un numero del tutto residuale. La stampa continua a segnalare il caso Piemonte: mortalità doppia. Mentre il Veneto e l’Emilia hanno raccordato la medicina territoriale e gli ospedali – i pazienti sono stati curati a casa in tempo e non ricoverati – in Piemonte i medici di base sono lasciati allo sbando. L’autorità che può intervenire e sollecitare è il Sindaco.

3. Prima dell’invio della lettera agli anziani fossanesi, nella quale non si aggiungeva nulla alle raccomandazioni già diramate da tutti i media, abbiamo chiesto – come in altre Città a noi vicine, come Cuneo e Savigliano, dove i Sindaci le hanno distribuite gratuitamente – di recapitare contestualmente almeno una mascherina (per indurne l’utilizzo). L’autorità che poteva farlo è il Sindaco.

4. In questi giorni il Comune dovrà distribuire, attraverso buoni spesa, le risorse che il Governo ha assegnato per far fronte ai casi di povertà e di indigenza. Abbiamo segnalato due necessità:

La semplificazione della procedura di accesso a questi buoni spesa, perché molte persone anziane non hanno internet e sono in difficoltà nella compilazione dei moduli di richiesta;

La Caritas che da anni, con straordinaria dedizione, si occupa di poveri (ed è al corrente delle situazioni vere di indigenza) non è stata coinvolta, pur avendo offerto la sua collaborazione. Anzi, non è stata neppur degnata di una risposta.  Idem come sopra per la San Vincenzo. 

Interpellato sulla questione in Consiglio, il Sindaco, imbarazzato ed evasivo, ha lasciato credere che della questione, per la Città, si sarebbe occupata l’Associazione Papa Giovanni; cosa che a noi non risulta. 

E queste non sono sterili polemiche!  Ma questioni di rilevanza capitale. 

Vorremo che gli stessi toni impressionanti e minacciosi che il Sindaco ha utilizzato contro i ragazzini e i genitori fossanesi, il pugno di ferro contro chi è uscito di casa, i droni di Pasqua, fossero usati contro chi ha responsabilità ben più incombenti sul diffondersi del virus e doveva garantire i tamponi e i DPI ai medici, alle strutture di ricovero e alle persone a rischio e non lo ha fatto.  Si chiama Regione Piemonte. 

I consiglieri di minoranza (Paolo Cortese – Francesca Crosetti – Vincenzo Paglialonga – Rosita Serra)