Il vino sociale di Emmaus cerca un nuovo nome

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«Abbiamo bisogno di un nome nuovo per il nostro vino sociale, serve l’aiuto di tutti». È l’appello della Cooperativa Emmaus di Alba. Spiega l’educatore professionale Alessandro Milanesio: «Pure noi di “8mani”, il vino realizzato dagli utenti della Cooperativa Emmaus, viviamo la sospensione dovuta all’emergenza sanitaria. Dal 10 di marzo non abbiamo più il privilegio di solcare le colline roerine per tre giorni la settimana. Rabbia prima, tristezza e ansia poi, paziente attesa ora: molteplici emozioni si avvicendano in una quotidianità dilatata e senza tempo. Saranno tutti ingredienti che ritroveremo nei nostri prossimi Arneis e Nebbiolo. Elementi che arricchiranno il
sapore intrinseco del vino con una nuova peculiarità: la resilienza psicologica che sta maturando in questi giorni». Se l’attività, dunque, è ferma non si può dire lo stesso della progettazione, che prosegue senza sosta.
Dichiara Milanesio: «Qualcosa si muove nel progetto ormai arrivato a festeggiare i 5 anni di attività, quando alla fine del 2014 ci venne l’idea di produrre un vino che fosse prima di tutto bene relazionale.
Non essendo in Italia il solo “8mani” in commercio, ma avendo riscontrato casi di omonimia, per non fare ombra ad altre aziende e in uno spirito collaborativo abbiamo deciso di rinascere con un altro nome, per fare crescere il progetto in maniera autonoma, senza vincoli e con la potenzialità di sfruttare appieno le recenti opportunità.
Da qualche tempo infatti abbiamo ottenuto la licenza per commercializzare il vino e con i partner abbiamo definito incrementi graduali nella produzione». Il vino sociale di Emmaus cambierà quindi nome, ma l’essenza del progetto resterà la stessa. «L’idea che un prodotto nobile come il vino possa essere prodotto da chi, per definizione, produttivo non lo è, continua
a rappresentare la nostra sfida. Essere operatori sociali suggerisce di cogliere questo
momento di crisi generale per guardare al futuro: attivare energie e incanalarle in un
processo inedito, generativo e di rinascita. Pronti a spiccare il volo col vino, abbiamo bisogno di intuizioni e nomi nuovi che possano rappresentare il progetto e, al contempo, raccontare il percorso di questi anni, una strada passata dal sogno all’incontro con i produttori Cascina Fornace, Alberto Oggero, Valfaccenda (a cui si è aggiunto Matteo Correggia), fino al fornire
opportunità di crescita delle competenze lavorative alle persone svantaggiate.
Potete aiutarci scrivendo a [email protected] oppure su WhatsApp al 348-9154618», conclude Alessandro Milanesio.