Apre l’Ospedale di Verduno, Carlo Bo: “Nuove forze per far fronte all’emergenza”

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Carlo Bo

È notizia di queste ore l’imminente apertura, seppur parziale, del nuovo ospedale di Verduno, inizialmente prevista a cavallo fra la fine di maggio e l’inizio di giugno: la Regione ha infatti individuato il nosocomio intitolato a Michele e Pietro Ferrero quale centro di riferimento di tutto il Piemonte per una migliore gestione dell’emergenza Coronavirus, essendo divenuta una necessità improrogabile quella di poter contare su un maggior numero di posti a disposizione per trattamenti di terapia sub-intensiva e intensiva.

La modernissima struttura, attesa per 20 anni, è stata realizzata grazie alla grande generosità degli imprenditori e dei cittadini di Langhe e Roero che, attraverso la Fondazione nata per il nuovo ospedale, hanno investito di tasca propria milioni di euro e tanto lavoro perché potesse essere finalmente completata. Ora, per far fronte all’emergenza, la Regione ha deciso di destinarla alla funzione di “Covid hospital”, accogliendo le persone positive al virus da tutto il Piemonte.

«Una scelta corretta e vincente: coraggiosa, ma ponderata – commenta il Sindaco di Alba, Carlo Bo -. Il nuovo ospedale di Verduno diventerà nei prossimi mesi un polo di eccellenza, un riferimento per l’intero Piemonte. In questo momento è stato giusto accelerare per gestire l’emergenza e la fase di transizione che presto, mi auguro, porterà gli abitanti di Alba, Bra, Langhe e Roero a poter fruire della struttura per come è stata pensata. Ma adesso è il momento di affrontare la realtà, e la Regione guarda al nostro territorio per accogliere le persone contagiate dal virus in una struttura di prim’ordine. Faremo, come sempre, la nostra parte, fieri di poter aiutare il Piemonte intero, con la consapevolezza che si tratta di una possibilità in più anche per i cittadini del territorio, che continueranno a fruire delle prestazioni ospedaliere negli ospedali di Alba e Bra. Vorrei rassicurare tutti, inoltre, perché ho ricevuto precise garanzie sul fatto che il personale medico, infermieristico e sanitario non verrà sottratto ai presidi ospedalieri del San Lazzaro e del Santo Spirito: nessuna razionalizzazione delle risorse umane, dunque, ma nuove forze in campo per combattere questa battaglia».

A vigilare sul funzionamento del “Covid hospital” è stato chiamato Giovanni Monchiero, affiancato per la parte sanitaria da Paolo Tofanini. «Sono felice che un uomo del territorio come Giovanni Monchiero, che ben conosce il mondo della sanità, dalla grandissima esperienza maturata alla direzione dell’Asl CN2 e dell’azienda sanitaria ospedaliera, sia stato indicato quale commissario straordinario per la gestione della struttura – commenta ancora il Sindaco Bo -. Lo aspetta un compito difficile e complesso, ma sono convinto che possa fare un ottimo lavoro».

c.s.