La scuola a distanza nel tempo del coronavirus: l’esempio del Liceo Scientifico e Classico di Cuneo

Il dirigente scolastico Alessandro Parola: "Attivate lezioni on line, si studia per mantenere un contatto con la scuola, non per i voti"

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La scuola ai tempi del coronavirus? E’ complicato, ma le soluzioni ci sono per cercare di continuare a portare avanti la didattica anche a distanza in attesa che l’emergenza rientri e che si possa tornare sui banchi. “Si studia per sopravvivenza, per mantenere una parvenza di normalità”, specifica Alessandro Parola, dirigente scolastico del Liceo Scientifico e Classico “Peano-Pellico” di Cuneo.

Ma come? “Noi abbiamo un volume enorme di lezioni on-line che vengono svolte in orario scolastico. Ci siamo appoggiati a Google Classroom, inoltre avevamo già Moodle, quindi usiamo entrambi questi sistemi. Ho chiesto che la durata non superi i 30 minuti prima di fare una pausa, perché l’attenzione è diversa da una situazione di lezione normale, però mi dicono che la partecipazione è molto alto. Certo, in alcuni casi risulta difficile perché in provincia di Cuneo c’è ancora il digital divide, ma per chi non riesce a collegarsi negli orari scolastici c’è la possibilità di seguire le lezioni anche in altri momenti. Procediamo così, sospendendo ovviamente tutte le decisioni in merito alle valutazioni. L’emergenza ci dice che in questo momento gli studenti non devono studiare per il voto. E’ importante mantenere un contatto con la scuola per far sì che ci sia una parvenza di normalità”. 

Si va avanti con queste modalità in mezzo a tante incognite e difficoltà. Soprattutto per gli studenti di quinta: “Al momento non sappiamo se verranno svolte o meno le prove invalsi, previste per marzo. E anche per gli esami ci sono tanti dubbi: ci aspettiamo delle decisioni univoche prese dal Ministero, a cui ci adegueremo”. Per quanto riguarda il resto del personale, il Liceo si è attivato con lo smart working: “Siamo alle presenze minime di personale non docente. Solitamente siamo oltre 40, al momento una decina: cerchiamo di limitare al massimo gli spostamenti, lasciando a casa chi arriva da fuori”.

Tutto questo in attesa che si possa tornare alla normalità e che si riaprano le scuole. Anche se la sensazione è che questo non avverrà il 4 aprile: “Dopo 3 giorni di scuola, ci sarebbero le vacanze di Pasqua – conclude Parola -. E’ più ragionevole pensare che il rientro possa avvenire intorno alla metà di aprile: e noi saremmo già molto contenti di poter riprendere la normale attività in quella data”.