Il calcio cuneese e il coronavirus: sospensioni, allenamenti senza docce e l’attesa della normalità

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Sta proseguendo in un’atmosfera ai limiti del surreale il lavoro delle squadre cuneesi impegnate nei campionati regionali e nazionali principali.

Proprio nel momento cruciale della stagione, infatti, è arrivato il coronavirus, portando con sè le disposizioni regionali e le conseguenti limitazioni sull’attività sportiva. Ecco perchè un po’ tutte le società hanno cercato di muoversi, pur attenendosi fedelmente alla direttiva, cercando di fare di necessità virtù e di mantenere “vive” le gambe dei giocatori.

Le due “nobili”, ovvero Fossano e Bra, hanno atteso fino a martedì, per poi allinearsi alle disposizioni: allenamenti sì, ma senza spogliatoi o comunque senza doccia di fine seduta. Al “Pochissimo”, ad esempio, i ragazzi arrivano con la tuta sopra i pantaloncini, si allenano, si rimettono la tuta e tornano a casa a lavarsi.

Più complesso, invece, il discorso per quanto riguarda le categorie inferiori, Eccellenza e Promozione, dove accanto alle linee guida regionali ci sono state qua e là disposizioni comunali che hanno posto o il divieto o ulteriori limitazioni. Ecco perchè il Saluzzo ha optato per una tabella di lavoro individuale consegnata ad ogni giocatore: impossibile pensare di fare intere macchinate di ragazzi da Torino al Marchesato, e viceversa.

E la linea dei granata è seguita da molte società: allenamenti individuali oppure piccole attività di gruppo ma sempre al netto dell’utilizzo delle zone di aggregazione. C’è, poi, anche, chi sta ancora aspettando il vero via libera: così stanno facendo Sommariva Perno, Montatese, Busca, Cheraschese e Infernotto.

Quale potrebbe essere la linea di demarcazione? Domani, sabato 29, quando le linee guida, a meno che vengano prorogate, dovrebbero portare a nuove disposizioni, con la speranza per i sodalizi cuneesi che queste consentano di allenarsi stabilmente.