Il presidente di Fs Castelli ad Alba per inaugurare il nuovo ciclo di conferenze rotariane (FOTO e VIDEO)

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Primo appuntamento del ciclo di conferenze “Pronti ad agire, insieme possiamo” organizzato dal Rotary Club. Nella sala convegni del Palazzo Banca d’Alaba, il professore Gianluigi Vittorio Castelli, presidente di Ferrovie dello Stato, è intervenuto con la relazione dal titolo “Mobilità e infrastrutture (im)materiali per il paese“.

Un’occasione per soffermarsi a riflettere e comprendere come le innovazioni digitali abbiano intersecato e mutato la progettazione e lo sviluppo di infrastrutture nell’epoca odierna, che lo stesso Castelli definisce era post digitale, dal momento in cui l’integrazione tra il mondo digitale e la realtà fisica è diventata una congiunzione ormai consolidata.

La tecnologia ha raggiunto una maturità tale da essere penetrata anche nel cuore della nostra vita quotidiana, cambiando la società, le relazioni sociali, e i comportamenti degli individui. Non esiste un solo ambito che non sia fortemente invaso dalla tecnologia oggi, dalla medicina ai trasporti, dalla finanza al sociale, con cambiamenti sempre più rapidi e significativi. Muta il paradigma economico, si rivoluziona la mobilità.

Le più grandi aziende sul mercato oggi sono delle piattaforme che fanno dell’intermediazione la propria virtù, come Uber, Airbnb e Amazon. Attraverso la gestione di un’elevata mole di informazioni digitali, connettono utenti con un determinato bisogno con coloro che dispongono dei mezzi fisici per soddisfarlo. Il tutto con un rischio di impresa molto basso e ampie possibilità di capitalizzazione, fino al 30% sul servizio erogato alla base.

La mobilità è mutata grazie ai numerosi servizi di car sharing e bike sharing che hanno dato vita a un nuovo modo di muoversi all’interno delle grandi città, e i “vecchi” mezzi di trasporto, come treni e aerei, hanno fatto proprie le tecnologie digitali aprendo nuovi scenari dal punto di vista della sostenibilità economica, sociale, ambientale ed energetica.

Oggi abbiamo la rete di alta velocità più sicura al mondo che ci consente di far viaggiare i Frecciarossa a dieci minuti l’uno dall’altro” afferma Castelli, anche se i recenti fatti di cronaca danno un sapore amaro a una simile affermazione. E i dati degli anni passati rendono il dato temporale più un ideale che un fatto conclamato. Nel 2017 il 70% delle Frecce di Trenitalia ha accumulato un ritardo medio di 10 minuti e nel 2018 si contano ritardi per un totale di 18mila ore.

Il professor Castelli ha inoltre annunciato che è in atto un piano di 6miliardi per introdurre un totale di 600 nuovi treni, “molto belli e con un ampio spazio per le biciclette“. Si investe per l’alta velocità e per la modernizzazione del sistema nazionale mentre le linee regionali sono prossime al collasso. Secondo un rapporto di Pendolaria, nel 2019 non è stato inaugurato nemmeno un solo kilometro di nuove tratte ferroviarie. In merito il professor Castelli si limita ad affermare: “il trasporto regionale è un tema delicato perché i soldi li devono tirare fuori le regioni“.