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Progetto HAR: la fotografia per i detenuti del carcere di Fossano con “il mondo inaspettato”

La prima "lezione" si è tenuta il 20 gennaio e il programma prevede un percorso in 10 lezioni di affrancamento alla lettura dell'immagine fotografica, per poi arrivare a produrne alcune personalmente.

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Tra le tantissime attività dell’associazione Progetto HAR, sicuramente la più innovativa riguarda il percorso fotografico organizzato all’interno della casa di reclusione di Fossano e cominciato alcune settimane fa.

“Il mondo inaspettato”, così è stato intitolato.
L’idea è venuta ad Alice Borgogno, affiliata dell’associazione, che, dopo aver assistito a diversi spettacoli tra le mura penitenziarie, ha iniziato a chiedersi in che modo anche lei avrebbe potuto essere utile alla comunità della casa di reclusione.
In un lampo l’idea di coinvolgere Ober Bondi, il presidente, che le è sembrata la persona giusta per questo tipo di iniziativa e che in effetti ha risposto subito con l’entusiasmo che lo contraddistingue.
Il confronto con la direttrice dell’istituto Assuntina Di Rienzo e con la responsabile degli educatori Antonella Aragno hanno reso possibile il concretizzarsi dell’idea.
“Vogliamo offrire una diversa chiave di lettura della realtà che ci circonda, uno strumento in più per capire e abitare questo mondo” spiegano Alice e Ober “Dare un’altra via a chi ha trovato nel delinquere la sua via. È ormai dimostrato che i gruppi di detenuti che partecipano a programmi rieducativi e di lavoro nel periodo di carcerazione, hanno poi un tasso di recidiva (ovvero la probabilità di tornare a compiere reati al termine della pena) inferiore a coloro che non hanno questa opportunità. È dunque un vantaggio sì per il singolo, ma anche per l’intera comunità”.
La prima “lezione” si è tenuta il 20 gennaio e il programma prevede un percorso in 10 lezioni di affrancamento alla lettura dell’immagine fotografica, per poi arrivare a produrne alcune personalmente. Una mostra finale accoglierà gli scatti dei partecipanti.
cs
BaNNER
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