Alba in difesa di Eva: educare per combattere la violenza di genere (VIDEO)

Approda ad Alba il festival itinerante "A proposito di Eva", ciclo di 12 lezioni e spettacoli contro la violenza di genere

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E’ approdato ad Alba il festival “A proposito di Eva“, ciclo itinerante di 12 lezioni e spettacoli contro la violenza di genere, promosso dalla Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII (Fscire), con il contributo del Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri . L’appuntamento ha visto coinvolti gli studenti delle classi del triennio del Liceo Scientifico “Leonardo Cocito”, nella mattina di venerdì 24 ottobre.

Il progetto si inserisce all’interno delle attività volte alla prevenzione e al contrasto alla violenza contro le donne, nel rispetto degli obblighi stabiliti dalla convenzione di Instanbul. L’accordo, firmato in  sede di consiglio europeo nel 2011 da 32 paesi, si propone di prevenire la violenza contro le donne, favorire la protezione delle vittime e impedire l’impunità di colpevoli.

Questi incontri sono stati pensati soprattutto per mostrare come la discriminazione di genere non nasca in seno ai testi sacri ma derivi piuttosto da una loro lettura errata o parziale. Così afferma lo storico del cristianesimo Federico Ruozzi, che aggiunge: “il testo è muto, siamo noi che lo facciamo parlare, e possiamo farlo in modi diversi, così da  riscoprire come nei testi sacri e nelle tradizioni religiose all’origine vi sia un principio di alleanza tra l uomo e la donna“.

Per l’occasione, l’assessore alla cultura e alle pari opportunità Carlotta Boffa ha introdotto gli interventi dei relatori facendo appello al valore pedagogico di un tale evento per i giovani che ne hanno preso parte: “è importante che se ne parli e che si trasmettano ai nostri giovani certi valori, a loro che sono il nostro futuro e che hanno bisogno di crescere con la consapevolezza di tutto ciò che ci circonda“.

La filosofa Irene Kajon attraverso una prospettiva filologica ha parlato di come differenti interpretazioni e traduzioni abbiano avuto nella storia dell’uomo ripercussioni concrete e non siano state unicamente oggetto di sterili dibattiti scientifici. La professoressa Leila El Houssi  ha invece affrontato la questione di genere in relazione al mondo islamico. Qui la donna è stata vittima di un processo di stereotipizzazione che ha interessato il contesto culturale, letterario e storico e che l’ha ridotta a donna esotica, sensuale, oggetto di piacere in opposizione alla donna occidentale, espressione dei valori della morale comune. Mara Demichelis, avvocato albese, ha illustrato come la differenza di genere ancora oggi influenzi l’iter processuale, anche nei casi in cui la donna si ritrovi vittima di violenze o di abusi.

Uno sguardo alla violenza sulle donne attraverso la lente della cultura rappresenta un passo significativo verso una maggiore sensibilizzazione su un problema di grande attualità e interesse. E’ quanto mai necessario però che rimanga una priorità nell’agenda politica locale e nazionale, per favorire il progresso verso una sempre più completa consapevolezza e scardinare così anche quella violenza che non si manifesta nell’atto fisico, ma rimane nascosta nelle pieghe ombrose del linguaggio e dei comportamenti volti a svalorizzare e limitare la figura della donna.

Al termine della mattinata, lo spettacolo teatrale “Rachele litiga con Dio”, tratto dal racconto di Stefan Zweig, interpretato dall’attrice Mia Benedetta, accompagnata dalla voce di Roberto Herlitzka e dal chitarrista Sasà Flauto.

Di seguito le interviste ai relatori: