Cuneo: convivio di beneficenza per “Arco”

Il 30 gennaio a “Palazzo Lovera” la cena proposta da 14 chef i cui proventi andranno alla Fondazione che sostiene la ricerca oncologica del dottor Marco Merlano al “Santa Croce e Carle”

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La solidarietà non ha confini e non conosce limiti di tempo. Per gio­vedì 30 gennaio, “WeCuneo”, neonata associazione dei negozianti del centro commerciale naturale di Cu­neo, su invito del dottor Marco Merlano, primario di Oncologia presso l’ospedale “Santa Croce e Carle” di Cuneo, con una “task force” di ben quattordici ristoranti e altrettanti chef del capoluogo e delle sue valli che firmeranno il “menu”, propone una cena di beneficenza presso i saloni dell’hotel “Palazzo Lo­vera” (via Roma 37 a Cuneo), mirata alla raccolta fondi per la fondazione “Arco”.
E’ un importante appuntamento a cui tutti siamo invitati a partecipare, per un momento di solidarietà che riempia il cuore e che vedrà impegnati i ristoratori (albergatori e ristoranti della Val Grana, “Ligure” di Vinadio, “Locanda del mulino” di Valcasotto, “Lovera dal 1939” di Cuneo, “Nanetto del Cristal” di Cuneo, “Open Ba­ladin” di Cuneo, “Piatti di Parola” di Cuneo, “Ruota 2” di Andonno, “Osteria senza fretta” di Cuneo e “4 ciance” sempre del capoluogo).
L’evento conterà sul supporto dell’Ais (Associazione italiana sommelier), sezione di Cuneo e Provincia, e dell’Istituto alberghiero, anche con il suo comparto carcerario, oltre alla Fic (Federazione italiana cuochi).
Saranno serviti il pane di “Mon­dopane” di Mondovì, l’acqua minerale “Coralba”, la birra metodo classico di “Ba­la­din” e i vini dell’azienda agricola “Ales­sandro Rivetto” di La Morra, dell’azienda agricola “Elio Grasso” di Monforte d’Alba e di “Adriano vini” di Alba. In­terverrà alla serata la so­­prano Serena Garelli.
La fondazione “Arco” è un’On­lus nata a Cuneo, dove ha sede, che collabora con l’Oncologia dell’ospedale “Santa Croce e Carle” fornendo supporto alla ri­cerca sui tumori.
In particolare gestisce, in convenzione con il nosocomio cu­neese, un laboratorio di ricerca traslazionale che permette di svolgere le indagini biomolecolari necessarie a comprendere i meccanismi che inducono le risposte o le resistenze alle terapie oncologiche.
A tal proposito il dottor Me­r­lano chiarisce: «Grazie all’esistenza del laboratorio abbiamo potuto aumentare le nostre conoscenze in molti campi. Il fatto che si tratti di ricerca “traslazionale”, termine relativamente nuovo in medicina, attesta la valenza di questa nuova branca che mette insieme la ricerca di laboratorio, la ricerca clinica e la rapida diffusione delle conoscenze sviluppate proprio per rendere le nuove co­­noscenze subito disponibili a tutta la comunità clinica. Tali inno­vazione e velocità ci hanno permesso di studiare le tossicità dei farmaci, “in primis” la tossicità cardiaca, identificando mo­lecole capaci di anticiparne la diagnosi clinica, in collaborazione con i medici cardiologi. Abbiamo applicato nella pratica clinica indagini strumentali ca­paci di individuare particolari mutazioni genetiche che e­spongono i pazienti a importanti tossicità da farmaci molto diffusi, come il fluorouracile. Ab­biamo iniziato a studiare il ruo­lo dell’immunologia in on­co­logia clinica ben prima che se ne parlasse sui mass media, identificando particolari condizioni che favoriscono l’uso di specifici farmaci rispetto ad altri. Stiamo lavorando su progetti di immunoterapia che ci vedono capofila e che coinvolgono istituti importanti come quello di Candiolo, l’Istituto tumori di Mi­lano, l’Ist di Ge­nova, l’U­niversità di Pisa e mol­ti altri centri italiani».
La fondazione “Arco” lavora da circa 15 anni.
Conduce ricerche pubblicate su ri­viste scientifiche internazionali e fa parte, insieme
all’On­cologia dell’ospedale “Santa Cro­­ce e Carle”, di un “network” di centri di ricerca che includono istituzioni italiane, quali l’I­stituto tumori di Milano, l’I­stituto tumori di Candiolo, il policlinico “San Martino” di Genova e l’Università di Pisa, e internazionali, quali l’istituto tumori “Lacassagne” di Nizza, l’Università di Birmingham e il “Md Anderson” di Houston.
La fondazione “Arco” finanzia le ricerche che conduce grazie alle donazioni che riceve dalla collettività e attraverso fondi ricevuti da altre istituzioni “no profit”, su specifici progetti di ricerca, come la fondazione “Crt” e la Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt).
«La ricerca, occorre non dimenticarlo mai, costa molto», sottolinea il dottor Merlano. «Ci sono le spese di gestione (stipendi, manutenzioni, acquisizioni di nuove attrezzature) e le spese per le ricerche. Mentre queste ultime sono coperte dai finanziamenti per specifici progetti, le prime vanno nella voce “ge­stione generale” e sono co­perte dalle donazioni. Purtrop­po con quei fondi riusciamo appena a coprire gli stipendi e la manutenzione delle attrezzature in dotazione, ma quando dobbiamo acquisire nuovi strumenti sono dolori. Per esempio in questa fase avremmo bisogno di un citofluorimetro a flusso che costa moltissimo e non di­sponiamo dei fondi necessari. Per il momento cerchiamo di sopperire grazie ai centri con i quali collaboriamo, affidando a loro le attività che richiedono quello strumento. Però dobbiamo aspettare che il loro strumento sia libero per poterci lavorare noi».
La serata programmata per giovedì 30 gennaio rappresenta dunque la possibilità di compiere un gesto concreto.
Per partecipare occorre prenotare chiamando direttamente al nu­mero telefonico 0171-690420 (offerta mi­nima: 80 euro a persona).
Il “menu”, ricco e invitante, an­novera come “entrée” di benvenuto “bagnet” verde, latte di capra e caviale di alici e bugie salate ai porri e zucca.
Tra gli antipasti figurano: l’uovo e la gallina e la trota della Val Gesso affumicata, in pasta di pane, pomodorini secchi, ricotta e verze stufate.
Come primo piatto si potrà gustare il risotto Carnaroli al­l’olio extravergine, crema di baccalà e olive taggiasche.
Come secondo piatto sarà servita la guancetta di maiale, mela, rosmarino e verdure invernali.
Ricca e invitante è anche la scelta dei formaggi, selezione dell’azienda “Beppino Occelli di Valcasotto-I sapori dell’eccellenza”. Il dolce è il biscotto ghiacciato ai lamponi, cioccolato e mousse ai lamponi.
Si chiuderà con caffè e piccola pa­sticceria.
«Questa cena di beneficenza servirà a sensibilizzare sul valore della fondazione “Arco”, una “piccola” realtà, che lavora con entusiasmo ed efficienza», conclude il dottor Merlano. «L’in­vito è a non mancare e a supportare il continuo e importante progresso in oncologia».