Piemonte Land premia Roberto Benigni

100 bottiglie di vino piemontese donate al regista toscano, vincitore del Premio Langhe Roero e Monferrato.

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Le Denominazioni di Origine piemontesi protagoniste del premio Langhe Roero e Monferrato, conferito a Roberto Benigni nell’ambito della 37° edizione del TFF – Torino Film Festival.

L’occasione è stata offerta da una cena benefica firmata dallo chef Carlo Cracco e accompagnata dai vini tutelati dai Consorzi piemontesi, organizzata dalla Film Commission Torino Piemonte a favore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ONLUS. Qui il regista aretino, al quale si devono film come ‘La vita è bella’ e spettacoli incentrati sull’opera di Dante, ha ricevuto in dono 100 bottiglie di vino offerte dai 13 Consorzi di tutela soci di Piemonte Land of Perfection.

Giunto alla sua terza edizione il Premio Langhe Roero e Monferrato nasce per valorizzare il patrimonio culturale del Piemonte grazie all’abbinamento tra le sue eccellenze enogastronomiche e la grande cinematografia nazionale. Questa sera  ha unito alcuni dei vini più celebri al mondo con l’unico italiano in grado di vincere un Oscar come migliore attore protagonista.

Una promozione unitaria che è la mission dello stesso Piemonte Land, fondato nel 2011 per offrire ai consorzi di tutela del vino piemontesi un tavolo di confronto continuativo, dove individuare operatività e strategie di valorizzazione comuni. Costituito con l’obiettivo di armonizzare la promozione dei vini, dell’eccellenza agroalimentare e delle bellezze dei territori di produzione, Piemonte Land si fa veicolo di queste unicità in tutto il mondo.

Alla pari del Maestro Benigni, le Denominazioni di Origine piemontesi sono testimoni perfette della storia e della cultura italiane – dichiara Filippo Mobrici, Presidente di Piemonte Land of Perfection -. Questo senso di incontro tra eccellenze è peraltro l’obiettivo del nostro ente, che ha sempre sostenuto in modo convinto una promozione del territorio ampia e sinergica. Per conquistare mercati sempre più globali è indispensabile non limitare la nostra proposta al solo vino ma ampliarla all’enorme patrimonio umano, storico e paesaggistico da cui proviene”.

cs