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Michele Ferrero e l’alta Langa: grande epopea

E' in uscita il libro della casa editrice “Uniart” in cui si ricostruisce la storia del rapporto di vero e proprio amore fra l’industriale albese e il territorio

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A breve sarà disponibile il libro “Miche­le Ferrero e l’alta Langa-Un uomo, un’a­­zienda, un territorio, un a­more senza fine” realizzato dal­la casa editrice “U­niart” di Carlo Borsalino, a cui fanno capo anche la rivista settimanale “IDEA”, il sito “IDEA­Web­Tv.it” e “IDEATou­rism”, “ma­gazine” periodico e quotidiano “on-line” in italiano e in inglese inviati a oltre 550.000 utenti selezionati in trenta Paesi del mondo. Il volume uscirà nelle versioni i­taliana e inglese. Il progetto è stato concepito per rinnovare la gratitudine di un intero territorio e della sua gen­te a Michele Ferrero (1925-2015) e lo spunto venne dall’intitolazione al
“si­gnor Mi­chele”, avvenuta in contemporanea a un anno della scomparsa dell’industriale albese, di un luogo pub­blico in ciascuno dei 38 Comuni facenti parte del­l’U­nione montana dell’alta Lan­­­ga.
L’iniziativa fu lanciata dall’Ente Fiera della nocciola, guidato da Flavio Borgna, e da Carlo Bor­salino, editore di “IDEA”, e fu subito accolta da ciascuna delle Ammini­strazioni co­munali dell’alta Langa che scelsero di mettere sotto i riflettori un proprio punto di riferimento fisico, intitolandolo a Michele Ferrero.
L’opera ri­­percorre lo svi­luppo di un rapporto strettissimo, si può di­re d’amore ricambiato e non in­ter­rotto dalla morte, fra il ge­niale im­­prenditore e un territorio la cui popolazione deve mol­tissi­mo al Gigante a­mico, riservando ampio spazio, anche fotografico (a sinistra: uno scorcio di Bosia), a og­nuno dei paesi del­l’U­nione presieduta da Roberto Bodrito, dei quali si evidenziano le attrattive, a iniziare dalle aree, da­gli edifici e dalle sale de­dicate al papà della “Nutella”.

Curare e in parte scrivere un volume de­dicato a Michele Fer­­rero e al territorio che egli tanto amava è un o­nore immenso, ma anche una grande responsabilità. I lettori fra breve potranno giudicare se l’impegno sia stato onorato, io però posso dire di aver dedicato il mas­simo impegno a questa o­pe­ra, lavorandovi in funzione an­che del pensiero che sarà consultata non solo nel breve periodo, bensì pure nei decenni a venire.
Ecco intanto l’“incipit” di uno dei primi capitoli di “Michele Ferrero e l’alta Langa”.
«Alcune narrazioni distopiche i­potizzano che, se il 6 maggio 1937 non si fosse verificato il di­sastro del dirigibile “Lz 129 Hin­denburg”, oggi i cieli del pianeta non sarebbero solcati dagli aerei o che, comunque, essi non sarebbero il principale mezzo di trasporto sulle lunghe distanze, perché i giganti dell’aria ad armatura rigida inventati all’inizio del se­colo scorso da Ferdinand von Zep­pelin, sostitutivi degli antichi palloni aerostatici a zavorra,
a­vrebbero avuto il sopravvento sui coevi marchingegni ideati dai fratelli Wright. Se fosse andata davvero così, il nostro mondo for­­se oggi sarebbe un pochino mi­­gliore, specie se si guarda all’aspetto dell’inquinamento am­­­bientale. Se, invece, il 26 aprile 1925 non fosse nato Mi­chele Ferrero, di certo l’albese e le Langhe in particolare (specifichiamo meglio, perché di questo si tratta: l’alta Langa) non sarebbero ciò che sono oggi. Non sa­rebbero il gioiello ambientale at­tuale, così ricco di attrattive che stanno facendo del turismo il candidato al primato fra le risorse del territorio, per tacere dell’elevata probabilità che la corilicoltura non avrebbe avuto lo sviluppo consentitole dalla “nocciola più buona del mondo”, la Piemonte Igp, nota anche come Tonda gentile delle Langhe, l’ingrediente
spe­cialissimo partendo dal quale il signor Michele creò la “Nu­tel­la”, da oltre undici lustri (fu lanciata nell’aprile del 1964) un successo mondiale di gusto e, di conseguenza, di fatturato con tutto ciò che ne discende non so­lo per i bilanci aziendali».

Sopra: la copertina del libro edito dalla “Uniart” di Carlo Borsalino, di prossima uscita, “Michele Ferrero e l’alta Langa-Un uomo, un’azienda, un territorio, un amore senza fine”, di cui uscirà anche la versione inglese. A curarlo e a revisionare tutti i testi è stato il direttore della rivista “IDEA”, Claudio Puppione, il quale ha potuto contare sulla collaborazione, per la stesura dei capitoli, di Debora Schellino, Edoardo Borra, Silvio Saffirio e Bruno Murialdo, autore anche di numerose foto. I servizi fotografici realizzati nei 38 paesi dell’alta Langa sono di Guido Galleano. A curare l’impostazione grafica e l’impaginazione del volume di 260 pagine “Michele Ferrero e l’alta Langa” sono state Simona Borsalino, Tiziana Bisson, Angelica Sclavo e Ales­san­dra Diani.

La casa editrice “Uniart” ha realizzato un libro di 260 pagine, nelle versioni in italiano e in inglese, in vendita al prezzo di 16 euro, in cui si ripercorre l’epopea del Gigante amico.
Lo si può prenotare telefonando allo 0173-615282 o scrivendo a [email protected].
Il volume sarà disponibile fra pochi giorni.

BaNNER
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