Giuseppe e Luciano Revello sono i “Cheraschesi dell’anno 2019”

Il Consigliere Marello: "Li ringrazio perché Dimar, nonostante il successo, non ha mai smesso di interpretare una funzione sociale"

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Settecentosettantasei anni fa avveniva la fondazione della Città di Cherasco. Il comune del cuneese è infatti uno dei pochi che possano vantare l’atto di nascita: porta la data del 12 novembre 1243. Quel giorno l’emissario dell’imperatore Federico II, Manfredo Lancia, e i rappresentanti del Comune di Alba, condotti dal podestà Sarlo di Drua insieme avevano deciso di favorire la costruzione di una villa nuova che potesse dare ospitalità e sicurezza a fuorusciti braidesi e ai vecchi abitanti di piccoli villaggi feudali sparsi nella zona.

Quello storico momento è stato ricordato ieri, sabato 9 novembre 2019, al teatro Salomone in occasione della festa del “Compleanno della città”. La serata si è aperta con le esibizioni del gruppo “Danzarte Cherasco” per poi passare alla rievocazione, in costumi storici, della fondazione della Città.

La festa è stata anche occasione per la consegna del riconoscimento “Cheraschese dell’anno” ai fratelli Giuseppe e Luciano Revello, fondatori del gruppo Dimar S.p.A. Il sindaco Carlo Davico, il consigliere Sergio Barbero e tutta l’amministrazione cheraschese, hanno infatti premiato l’impegno, i successi e i valori umani dei fratelli Revello, protagonisti di una grande “ascesa” nell’ambito della distribuzione al dettaglio.

Dall’esordio, nel 1975 con soli 13 dipendenti, Dimar si è confermata infatti un’azienda capace di crescere ed evolversi insieme al territorio di cui fa parte: la selezione dei migliori produttori locali, la creazione di nuove opportunità di lavoro, l’attenzione all’ambiente, la relazione con i clienti sono soltanto alcuni dei valori che animano l’operato dei Revello.

Dimar ha esordito nell’ambito della vendita alimentare all’ingrosso. Il primo Cash&Carry aprì a Roreto di Cherasco e in breve tempo diventò punto di fornitura di riferimento per i negozi, i ristoranti, gli alberghi e i bar del territorio. Nel 1978 nacque a Mondovì il primo supermercato ad insegna Maxisconto, mentre il 1980 segnò un’altra tappa importante per l’evoluzione dell’azienda, entrando a far parte del Gruppo Commerciale Selex.

Il primo ipermercato con insegna Bigstore inaugura a Cuneo nel 2004. In seguito, ad Alba e Bra. Oggi la Dimar è presente sul territorio con Mercatò, Mercatò local, Mercatò Extra, mercatò Big, Mercatò Drive e Mercatò A Casa.

Alla serata hanno preso parte numerosi rappresentanti e dipendenti del gruppo Dimar. Ha portato il suo saluto anche Maurizio Marello, in qualità di Consigliere Regionale ma anche di ex Sindaco di Alba, ricordando il profondo legame tra la città e i Revello. Qui infatti la Dimar aprì nel 2009 il Big Store, oggi diventato Mercatò Big, offrendo un importante servizio agli abitanti.

«Da ex primi cittadino di Alba posso testimoniare la gentilezza e la disponibilità dei fratelli Revello» ha detto. «Negli anni 90 si era aperto un dibattito riguardo all’abolizione dell’articolo 41 della Costituzione (che recita “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”) perché ritenuto un freno per le imprese. Ringrazio i fratelli Revello», ha proseguito, «perché non solo non hanno mai pensato di abolirlo, ma anzi lo hanno realizzato a pieno nella loro storia imprenditoriale.  Pur crescendo e dimostrando grande successo Dimar non ha smesso di interpretare una funzione sociale: a partire dall’attenzione ai dipendenti, fino a quella verso il territorio. Nei dieci anni nei quali sono stato sindaco di Alba ho trovato sempre davanti a me due imprenditori che facevano il loro mestiere, ma senza dimenticare grande garbo e attenzione verso le amministrazioni e le persone che abitano questo territorio».  Hanno concluso la serata lo spettacolo musicale a cura del quintetto “Via con me” e il rinfresco a cura del gruppo Alpini di Cherasco, che ha offerto vin brulè e cioccolata calda.

c.s.